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IL CAMPIELLO E L’INCLUSIONE

Da sinistra Calabrò (Pirelli),  la vincitrice Sbuelz e Carraro ( Confindustria)
Da sinistra Calabrò (Pirelli), la vincitrice Sbuelz e Carraro ( Confindustria)
Da sinistra Calabrò (Pirelli),  la vincitrice Sbuelz e Carraro ( Confindustria)
Da sinistra Calabrò (Pirelli), la vincitrice Sbuelz e Carraro ( Confindustria)

Inclusione, accoglienza: forse sono le parole di cui abbiamo più bisogno nell’avvizzito vocabolario dell’Italia odierna. Ed è meraviglioso pensare che a riproporre con, forza e determinazione questo grande orizzonte, siano i ragazzi: 160 per la precisione, quelli che fanno parte della giuria della prima edizione del Campiello Junior che hanno assegnato la vittoria ad Antonella Sbuelz con il libro “Questa notte non torno” (Feltrinelli editore). Una storia di ragazzi naturalmente: Aziz e Mattia che si incontrano per caso una notte, Mattia è scappato di casa e Aziz, dopo il lungo viaggio, è arrivato in Italia attraverso i Balcani dall’Afghanistan, dorme vicino a una siepe, solo e affamato. Mentre Mattia gli dà da mangiare e lo accoglie nel suo rifugio segreto nei sotterranei di una scuola, Aziz gli racconta la sua storia. Ed ecco i temi dell’accoglienza, dell’integrazione che hanno fatto sì che all’autrice fossero assegnati 62 voti sui 146 inviati dalla giuria popolare. Il fratello minore del Premio Campiello - che quest’anno festeggia i 60 anni dalla fondazione- nato dalla collaborazione tra la Fondazione Campiello e Pirelli per opere italiane di narrativa e poesia scritte per ragazzi tra i 10 e i 14 anni ha esordito ieri nel tardo pomeriggio all’H-Farm di Roncade (scuola e società che lavora nel digitale partendo dai piccoli fino all’università) rappresentata dal fondatore Riccardo Donadon. Al secondo posto si è classificata Chiara Carminati con “Un pinguino a Trieste” (Bompiani) con 61 voti, al terzo Guido Quarzo e Chiara Vivarelli con il libro “La scatola dei sogni” (Editoriale Scienza) con 23 voti. La finale (visibile anche in streaming) è stata presentata da Federico Russo, conduttore radiofonico e televisivo; si è aperta con un intervento di Virginia Stagni, la più giovane business development manager in oltre 130 anni di storia del quotidiano inglese Financial Times. «La lettura è sempre stata fondamentale, fin da piccola - ha ricordato-: dalle fiabe, alle poesie i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla». Poi è intervenuto Enrico Carraro, presidente della Fondazione “Il Campiello” e di Confindustria Veneto. «Se il Campiello - ha sottolineato - è diventato uno dei principali premi letterari del nostro Paese e fa parte del patrimonio culturale italiano. Con il Campiello Junior, insieme alla Fondazione Pirelli, vogliamo andare oltre, dando spazio al talento degli scrittori che si dedicano alla narrativa e alla poesia per ragazzi, contribuendo così alla loro crescita culturale e stimolandone la creatività». In un clima molto informale, dove parlavano i ragazzi e raccontavano le loro avventure con la lettura, ha preso la parola Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli. «Le parole, si sa, sono un gioco serissimo, e con i bambini e i ragazzi bisogna impegnarsi con generosità perché imparino presto, il più presto possibile, la bellezza feconda del leggere e dunque immaginare, scoprire, progettare. È questo il contesto in cui è nato, e spero crescerà, il premio Campiello Junior». L’ultimo saluto è toccato a Mariacristina Gribaudi, presidente del Comitato di Gestione del Premo Campiello «Sono felice ed entusiasta di questo nuovo progetto insieme alla Fondazione Pirelli: un incontro tra impresa e cultura, tra vecchie e nuove generazioni, tra i nostri valori fondamentali e la creatività. Perché impresa e cultura sono connesse in modo indissolubile e i giovani rivestono un’importanza fondamentale, rappresentando il futuro dei nostri territori, del nostro Paese». Futuro e memoria, attualità e passato, in un infinito fluire e rifluire di esperienze che stringono assieme concetti importanti, oltre all’inclusione anche la consapevolezza che un libro fa comunque crescere e sognare e il Campiello Junior vuole essere un’avventura con basi solide che riserverà per i prossimi anni altre sorprese all’interno di un mondo, quello dei ragazzi, dove la comprensione del tempo e di tutto quello che contiene è fondamentale. •.

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