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Ha dipinto fino al giorno prima di morire

Fino al giorno prima di morire ha dipinto, disegnato, immaginato. A quasi novant’anni - li avrebbe compiuti il 31 luglio - Lino Brunelli ha dato prova di un talento innato che da Verona l’aveva condotto a lavorare a Roma, Milano, Napoli, Pistoia, Vicenza, ovviamente Verona, e in Francia a Passy e in Spagna a Malaga. Un’artista che amava il teatro (è stato anche attore) e le opere liriche, che ha creato scenografie in Arena e al Teatro Romano ma anche per il Teatro Veneto e per il Mozarteum di Salisburgo. Parimenti amava la pittura, tanto da ricevere al Festival del cinema di Cannes, nel 1981, il Premio internazionale di pittura. Oltre duecento le sue mostre personali in Italia, Francia, Spagna, Belgio, America, Australia e Nuova Zelanda. E opere di Brunelli, astrattista, sono presenti in accademie, musei, collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Restano anche i suoi murales, dipinti nel decennio 1975-1985 in Trentino, Calabria, Sicilia, Lombardia e Veneto. Brunelli era nato a Ronco all’Adige, ma ben presto la sua famiglia si trasferì a Verona. Docente di disegno al liceo artistico e all’Accademia di Venezia, titolare della cattedra di disegno all’Istituto d’arte di Verona, tenne periodicamente corsi di scenografia allo stesso istituto e concluse la sua carriera di docente universitario ricoprendo la cattedra di Analisi dei linguaggi artistici all’Unitre di Milano. Da Milano era tornato cinque anni fa a Verona. Brunelli, morto il 27 febbraio, ha lasciato la moglie Fiorella Missori e tre figlie: Simonetta, Roberta e Sabrina. •

A.S.

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