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Museo di storia naturale

Entrare emozionati
nella tomba di Kha
e svelarne il volto

La tomba di Kha nelle immagini del Museo egizio
La tomba di Kha nelle immagini del Museo egizio
L'archeologia dell'invisibile (Pasetto)

L’emozione di entrare in una tomba egizia. E non in una qualsiasi, ma nell’unica interamente preservata fuori dall’Egitto: la tomba di Kha. È quella che provano i visitatori del Museo Egizio, dove i 2,5 chilometri di percorso culminano con la ricostruzione della sepoltura scoperta da Ernesto Schiaparelli nel 1906, con sarcofaghi e mummie ancora intatti e 550 reperti, compreso preziosissimo materiale organico. La stessa emozione provata dai veronesi presenti ieri sera al Museo di Storia naturale.

«La tecnologia?», dice Greco. «Deve mettersi al servizio delle collezioni, spiegando al visitatore ciò che altrimenti non potrebbe vedere». L’esempio è un video immersivo con una ricostruzione architettonica della tomba realizzata a partire dai disegni di Schiaparelli e da foto d’epoca, grazie al quale il visitatore rivive quello che l’egittologo provò nell’entrare nella tomba ancora sigillata. «Schiaparelli non sbendò mai la mummia di Kha», racconta il direttore del Museo Egizio, «convinto che sarebbe arrivato un tempo in cui si sarebbe potuto farlo senza danneggiarla. Quel momento è arrivato», conclude Greco mostrando un prototipo realizzato insieme al British Museum e che sarà visibile al museo l’anno prossimo. «Tolte le bende al computer possiamo vedere per la prima volta il volto di Kha, con il collare d’oro riservato ai più alti funzionari e lo scarabeo del cuore. Lo chiameremo l’archeologia dell’invisibile». 

E.PAS.

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