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IL LIBRO.

Distruzione di Montecassino Churchill sapeva, c'è la prova

A 70 anni dal bombardamento alleato che durante la Seconda guerra mondiale distrusse l'antica abbazia di Montecassino (15 febbraio 1944) esce il libro di Nando Tasciotti Montecassino 1944. Errori, menzogne e provocazioni (Castelvecchi). «Ciò che accadde», dice l'autore, «fu al tempo stesso un crimine, una necessità militare e un tragico errore». Dopo aver tentato inutilmente un attacco da terra, gli Alleati decisero di bombardare dal cielo l'abbazia, erroneamente convinti che i tedeschi avessero occupato militarmente l'edificio religioso. «La responsabilità primaria fu dei tedeschi: non erano dentro l'abbazia. ma sotto le mura sì. E fecero quindi un uso militare di una zona che essi stessi avevano delimitato come neutrale», continua l'autore. «Poi c'è il ruolo di Roosevelt e Churchill, per anni rimasto nell'ombra di una decisione che si riteneva presa solo dai militari».
L'attacco all'abbazia provocò migliaia di vittime e la distruzione di uno dei gioielli della cristianità e della cultura italiana. Rivelandosi per di più un fallimento, dal momento che gli Alleati riuscirono a espugnare la zona solo dopo altri tre mesi di combattimenti: «Quella decisione si rivelò un boomerang per gli Alleati e un successo propagandistico e bellico per i tedeschi. Roosevelt almeno ci mise la faccia, disse di averne appreso da un giornale del pomeriggio e che era stata una necessità militare; invece Churchill non dichiarò nulla. Lo fece solo nelle sue memorie, in modo contorto. Ma ho scoperto», rivela Tasciotti, «un telegramma che Churchill mandò al generale Alexander 20 ore prima del bombardamento, chiedendo perché non fosse stato ancora lanciato l'attacco del generale Freyberg. E i piani di Freyberg prevedevano il bombardamento dell'abbazia». Tema delicato è anche il ruolo di Pio XII. «Prima delle bombe, la Santa Sede si impegnò molto con la diplomazia per salvare Montecassino. Dopo la distruzione, il papa mantenne un atteggiamento moderato che provocò una sorpresa dei nazifascisti e compiaciuto stupore degli Alleati. Qualunque cosa avesse detto sarebbe sembrata di parte».

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