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il congresso dell'IGIIC

All' Accademia Belle Arti di Verona aperti i lavori del 21° «Lo Stato dell'arte»

di Francesca Saglimbeni
Il Gruppo italiano dell’International institute for conservation sarà ospite di Palazzo Montanari fino a sabato per la tre giorni di studi dedicata a restauratori, architetti, operatori del settore museale e ricercatori del mondo accademico
All' Accademia Belle Arti di Verona aperti i lavori del 21° «Lo Stato dell'arte» (Saglimbeni)
All' Accademia Belle Arti di Verona aperti i lavori del 21° «Lo Stato dell'arte» (Saglimbeni)
All' Accademia Belle Arti di Verona aperti i lavori del 21° «Lo Stato dell'arte» (Saglimbeni)
All' Accademia Belle Arti di Verona aperti i lavori del 21° «Lo Stato dell'arte» (Saglimbeni)

Inaugurato all'Accademia di Belle Arti statale di Verona il 21° «Lo Stato dell'arte» dell'IGIIC - Gruppo italiano dell'International institute for conservation, che da oggi, 19 ottobre, a sabato21 ha eletto Verona, e più nello specifico Palazzo Montanari, a sede dell'importante tre giorni di studi dedicata tanto a restauratori, soprintendenti, architetti, operatori del settore museale, dei monumenti, dell’archeologia, quanto a ricercatori scientifici del mondo accademico e di laboratori specializzati di livello sia nazionale che internazionale, nonché professionisti e studenti.

Ad accogliere la grande adunata, questa mattina, 19 ottobre, c'erano il vicesindaco Barbara Bissoli e il direttore dell'Accademia Francesco Ronzon. Poi, l'apertura dei lavori con la professoressa Valentina Parodi e la laureata Alice Chiodelli, insieme a Luca Fabbri e Fausta Piccoli dei Musei civici di Verona.

«Sito Unesco, qui la diffusa rete museale cittadina – spiega la direzione di IGIIC – custodisce un eterogeneo patrimonio che ben rappresenta la realtà nazionale, costituita per lo più da centri di medie e piccole dimensioni contraddistinti da tradizioni e peculiarità culturali che i musei pubblici custodiscono, tramandano e valorizzano. Pertanto, ci proponiamo di valorizzare il patrimonio nazionale attraverso la presentazione, nel congresso, di interventi del panorama culturale del territorio ospitante».

E l'Accademia scaligera è, appunto, protagonista. «Questo appuntamento annuale affronta il tema del patrimonio culturale nelle collezioni pubbliche – spiega il professore e architetto Massimiliano Valdinoci, coordinatore della Scuola di Restauro dell'Accademia –. Si parlerà, infatti, di problematiche conservative dal reperto archeologico ai manufatti policromi; di problematiche di progettazione e intervento; di diagnostica, ricerche e studi applicati; di conservazione preventiva, ma anche di etica e sostenibilità nella conservazione del patrimonio culturale».

Per i partecipanti è prevista anche una visita gratuita alla Biblioteca Capitolare di Verona e al Museo degli affreschi Cavalcaselle. In alcune aule e nell'atrio dell'Accademia la Scuola di restauro allestirà dei pannelli con i poster illustrativi di lavori di restauro e ricerche accademici.

Tra gli interventi odierni a cura dell'Accademia, "Il restauro come viaggio dentro la storia del gusto e della museologia novecentesca veronese", ricorda Valdinoci, dedicato all'allestimento di Antonio Avena al Museo di Castelvecchio tra rilettura critica e tutela.

«Mentre nei diversi approfondimenti tra i relatori (dal recupero archeologico a quello degli intonaci nelle chiese e di immagini sacre, dal design made in Italy alla cartapesta policroma) saranno coinvolti docenti ed ex studentesse oggi restauratrici». Format di iscrizione e programma scaricabili su www.igiic.org

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