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Civiltà in naufragio Ad Amin Maalouf va il Terzani 2020

Amin Maalouf
Amin Maalouf
Amin Maalouf
Amin Maalouf

Lucida analisi storica della disgregazione del mondo arabo del giornalista e scrittore francolibanese Amin Maalouf, «Il naufragio delle civiltà» (La nave di Teseo), ha vinto la sedicesima edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Amin Maalouf sarà premiato domenica all’ex chiesa di San Francesco di Udine, alle 21, nel corso di una serata al festival «Vicino/lontano», in programma nella cittadina friulana da oggi a domenica. «Con questo libro», spiega Angela Terzani, nella giuria del premio, «Amin Maalouf, nato a Beirut e cresciuto fra Libano ed Egitto, oggi residente in Francia, ci trasmette la sua costernazione per la degenerazione dei rapporti fra i paesi e i popoli del Medio Oriente e allarga la sua analisi alle politiche delle grandi potenze del mondo occidentale. Per il suo coraggio morale e l’accorata lucidità nel metterci in guardia, per l’umanità che pervade il libro intero e la limpida chiarezza della sua prosa, la giuria assegna a lui il Terzani». Come un «segno di vita che sta tornando», Maalouf ha risposto con gioia alla chiamata del premio: «È un piacere e un onore». E aggiunge: «Questi ultimi mesi sono stati per tutti noi un tempo di dolore e angoscia. Ora più che mai abbiamo bisogno di credere nella letteratura e nell’arte, nel libero dibattito delle idee e nell’uguale dignità di ogni essere umano. Rimanendo fedeli a questi valori onoreremo il nome di Tiziano Terzani». Felice pure Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Nave di Teseo: «Nella sua scrittura l’affabulazione va di pari passo con il lavoro di memoria e con il lavoro di analisi geopolitica, nella consapevolezza che non c’è comprensione dell’oggi senza scavo del passato». Passione è il tema dell’edizione 2020 del festival aperto stasera, dal narratore e scrittore Stefano Massini, in scena nella Chiesa di S. Francesco con la sua «passione per le storie che servono a vivere meglio», spiega. Vicino/lontano racconterà la passione nelle sue diverse forme: quella dell’impegno politico, con Giacomo Marramao, Francesca Mannocchi, Annarosa Buttarelli e Vittorio Emanuele Parsi; quella civile, testimoniata da Umberto Ambrosoli, Salvatore Inguì, Francesco Crisafulli; quella, in declino, per il sogno europeo, con Guido Crainz, Angelo Bolaffi e Riccardo Perissich. E le passioni tipiche del nostro tempo: l’interesse bulimico per l’io, raccontato da Pier Aldo Rovatti, e la passione moderna per il cibo, con Antonio Pascale, Stefano Minin, Emanuele Scarello e Paolo Scarpi. E poi il tema delle ossessioni malate affrontato dallo spettacolo «Se non avessi più te» sulla violenza sulle donne e dal romanzo di Francesco de Filippo «Le visioni di Joanna». •

Maria Vittoria Adami

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