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ANNIVERSARIO

Alessandro Zanella stampatore Il tipografo ha lasciato un segno

Insegnò l'arte di Gutenberg agli studenti. I suoi libri ora in dono a Castelvecchio: sabato la presentazione in Sala Boggian
Libro stampato da Alessandro Zanella nel 2009, incisioni di Marina Bindella. Foto da Pulp, rivista Fedrigoni
Libro stampato da Alessandro Zanella nel 2009, incisioni di Marina Bindella. Foto da Pulp, rivista Fedrigoni
Libro stampato da Alessandro Zanella nel 2009, incisioni di Marina Bindella. Foto da Pulp, rivista Fedrigoni
Libro stampato da Alessandro Zanella nel 2009, incisioni di Marina Bindella. Foto da Pulp, rivista Fedrigoni

Il vantaggio e fare il mazzo: della tipografia ci rimangono almeno dei modi di dire. Fare il mazzo era la procedura, ai tempi di Gutenberg, per inchiostrare i caratteri da stampa, usando un tampone di pelle con manico, il mazzo. Poi fu inventato il rullo. Il vantaggio era la tavoletta metallica su cui il tipografo posava la linea di caratteri man mano che componeva le parole. Il vantaggio di Alessandro Zanella, che oggi compirebbe 60 anni, è in una bacheca alla Biblioteca Frinzi dell'Università, che ha intitolato un'aula al tipografo veronese morto nel 2013. Qui, invitato da Gian Paolo Marchi, insegnò la sua arte dal 2003 al 2009 a decine di studenti. «Sidus Iuliarium resurgit», rinasce la stella dei Giuliari (i conti-editori veronesi). Si legge nei caratteri ancora allineati sul vantaggio: era il titolo dei corsi e ora della mostra che espone, alla Frinzi, i libri stampati con gli studenti. Ma perché usare il torchio (uno Stanhope del 1854, nel caso di Zanella) nell'epoca delle stampanti laser? Lasciamolo spiegare a lui. Le sue parole si leggono alla Frinzi, nella mostra allestita da Carla Zanella, la moglie, e da Alessandro Corubolo, altro tipografo. «Stampare con un torchio tipografico è ormai da decenni quanto di più anacronistico. La tipografia stessa è stata esclusa dalla produzione, relegando quest'arte antica a lusso. Ma allora che senso può avere nel nostro tempo praticare la tipografia e ancor più con il torchio a mano? Il torchio è una macchina semplice, l'azione esercitata dal braccio provoca l'unico movimento possibile: avvicinare due piani metallici e schiacciare quanto sta nel mezzo, semplicemente comprimere, nel mio caso imprimere».
Ecco: resta impresso.
«È uno strumento che sviluppa e moltiplica lo sforzo in un'unica direzione, senza discrimine, come fa un martello. Richiede una pratica severa».
Lo zen e l'arte della tipografia.
«Stampare è fatica fisica e talvolta anche gli automatismi di lavoro consolidati presentano inaspettati ostacoli, allora il torchio sembra rifiutare la stampa, o forse rifiuta il torcoliere impaziente, e la ghisa si oppone, l'inchiostro slitta e la pressione svanisce. Il torchio è esigente verso chi lo usa, la somma di piccole imporecisioni, valutazioni affrettate, movimenti scomposti, generano la sua ribellione e restituisce una stampa vaga, disomogenea, sbavata, sciatta, frustrazione e e dispiacere. Ma quando ogni passo viene eseguito con cura e l'allestimento è quello appropriato, quando l'inchiostro tira al punto giusto e la carta umida è pronta ad accogliere il morso del carattere, allora ogni movimento è una danza, l'azione della barra sotto lo sforzo trasmette alle mani la percezione del contatto e le quattro zampe artigliate afferrano il terreno, scaricano tutto il peso del metallo in cerca di stabilità. A questo punto il magico stupore che la stampa sa suscitare si ripete a ogni foglio».
Oooh... Era la sua soddisfazione, sentirlo dai bambini dell'asilo , quando alzava il foglio davanti a loro nella sua tipografia di Santa Lucia ai Monti.
«Sollevando la carta dal carattere si mostra l'impressione. Ha lasciato un segno. Netto, inciso, da sfiorare in punta di dita per valutarne al tatto la qualità. Soddisfazione e piacere».
Sabato alle 11 a Castelvecchio saranno presentati i libri di Zanella, che la moglie e le figlie Anita e Francesca hanno donato al gabinetto disegni e stampe del museo. I volumi saranno esposti fino al 6 maggio. Ha lasciato un segno.

Giuseppe Anti

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