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Accademia di Belle Arti, tesoro italiano

Sono uno scrigno di tesori di ogni tipo le scuole e istituzioni italiane di Belle Arti. E come tali vanno considerate, valorizzate e aiutate nella conservazione. L’Accademia di Belle Arti statale di Verona organizza oggi pomeriggio, alle 16.30, a Palazzo Erbisti in via Leoncino 6, sede dell’Accademia di agricoltura, scienze e lettere, l’incontro «Il patrimonio materiale e immateriale delle Accademie di Belle Arti». Vi parteciperà anche l’archeologo Giuliano Volpe, docente all’università di Bari e presidente emerito del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici del ministero della Cultura, insieme a Giovanna Cassese dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, al conservatore dei Musei civici di Verona Luca Fabbri e al professor Fabio Saggioro dell’Università scaligera. La tavola rotonda sarà moderata dal professor Massimiliano Valdinoci, direttore della Scuola di restauro dell’Accademia di Belle Arti di Verona, promotore dell’iniziativa insieme a Saggioro in occasione della presentazione dei volumi «Accademie e patrimoni di Belle arti» e «Patrimoni da svelare per le arti del futuro» a cura di Giovanna Cassese (Gangemi editore). A fare gli onori di casa sarà il presidente dell’Accademia di agricoltura, scienze e lettere, Claudio Carcereri De Prati, e porterà il suo saluto il direttore dell’Accademia di Belle Arti Francesco Ronzon. Seguiranno i saluti istituzionali di: Paolo Sciascia, dirigente della Direzione generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del ministero dell’Università; Marta Ugolini, assessore alla cultura del Comune di Verona; Arnaldo Soldani, direttore del Dipartimento Cultura e civiltà dell’Università di Verona. L’incontro si potrà seguire naturalmente in presenza a Palazzo Erbisti oppure in diretta streaming collegandosi all’indirizzo https://youtu.be/nO0BYKpr-mw. «Sarà un’occasione per riflettere sul patrimonio che tutte le Accademie storiche custodiscono e che sono spesso chiamate a restaurare e valorizzare», spiega il professor Valdinoci. «Ora l’idea è quella di documentare la qualità dei beni artistici materiali e immateriali presenti nelle istituzioni Afam (Alta formazione artistica e musicale), quindi di sensibilizzare gli addetti ai lavori, la stampa e l’opinione pubblica sull’alto e insostituibile valore della formazione artistica. «Le Accademie stesse», conclude il direttore della Scuola di restauro scaligera, «sono istituzioni complesse e patrimonio ad un tempo, con la loro storia e il loro bagaglio di conoscenze sull’arte contemporanea». •.

Camilla Madinelli

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