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L&#39;INTERVISTA.

Corini convoca tutti «Chievo da amare...»

«Il Parma? Viene da otto risultati utili, basta questo a farci capire quanto vale. Parolo è il Lampard italiano. Quando vedi Cassano, ti fa innamorare...»
Eugenio Corini chiama a raccolta il pubblico: «Abbiamo bisogno del calore della gente». FOTOEXPRESS
Eugenio Corini chiama a raccolta il pubblico: «Abbiamo bisogno del calore della gente». FOTOEXPRESS
Eugenio Corini chiama a raccolta il pubblico: «Abbiamo bisogno del calore della gente». FOTOEXPRESS
Eugenio Corini chiama a raccolta il pubblico: «Abbiamo bisogno del calore della gente». FOTOEXPRESS

Il telefono è sempre vicino a lui. Meglio averlo sempre sottomano, la chiamata giusta di Giovanni Sartori può arrivare da un momento all'altro. Eugenio Corini sta al gioco, sorride, ma il mercato fino a fine gennaio non può non viaggiare in parallelo col campo e il desiderio di altri punti. Il Parma viene prima, ma il resto non è meno importante. Corini non si nasconde: «È una fase definiamola “tattica” del mercato, d'estate le trattative sono complicate ma a gennaio lo sono ancora di più perché tutti devono riparare qualcosa che non ha funzionato finora. Adesso ho bisogno che la società mi sostenga. Io non mi faccio problemi a far debuttare a San Siro un ragazzo del '95 come Mbaye, ma quello è anche un messaggio. Significa che abbiamo bisogno di qualcosa, lo sappiamo tutti, specie a metà campo».
Le basterebbero Cofie e Greco?
«Sono due giocatori che danno l'esempio di quel che stiamo cercando. Ci vuole gente che abbia passo ma anche un giocatore dai piedi buoni, che sappia calciare le punizioni così come creare gioco. Dobbiamo elevare il nostro tasso qualitativo».
Difficile vedere qualche faccia nuova da qui a domenica?
«Mi sa di sì, impossibile direi. Se poi Giovanni porta a casa qualcosa di importante ne sarò felicissimo».
Quanto vale il Parma?
«È un'ottima squadra, viene da otto risultati utili di fila, ha vinto bene a Livorno ed anche con la Lazio in Coppa Italia ho visto giocatori animati da grandi motivazioni. Il Parma ha grandi qualità, è stato costruito benissimo. Ogni settimana ci ritroviamo qui a raccontare di avversari di valore, ma questa è la serie A. Il Chievo ha però le caratteristiche per controbattere adeguatamente e riuscire a prendersi quel che vuole».
Esiste il rischio di una partita bloccata com'è stato col Cagliari?
«Quello c'è sempre, soprattutto nella prima ora di gioco. Nello sviluppo della gara, successivamente, le energie fisiche vengono meno e le squadre si allungano, ci sono più spazi e qualcosa può succedere».
Cassano a parte, chi le dà più pensieri fra quelli del Parma?
«Parolo soprattutto. Sta giocando un grande campionato, è il Lampard italiano perché fa tutto quel che deve fare un centrocampista e sa inserirsi benissimo in zona-gol. Al di là di Parolo la partita è difficile nel complesso, anche perchè il Parma gioca con ottimismo ed attacca con molti giocatori».
Cassano come si marca?
«Bisognerà lavorare sui filtranti, sui tagli in profondità. Cassano è come Totti, vede la giocata tre passaggi prima ed ha una forza nelle gambe straordinaria che l'aiuta molto sul primo passo. Uno come lui ti fa innamorare».
Il gol di San Siro può essere quello della svolta per Paloschi?
«Lui e Théréau stanno migliorando il gioco d'insieme. Ho visto progressi tattici, voglia di trovarsi come una vera coppia d'attacco. Il ruolo di Paloschi è difficile, non va giudicato solo per i gol. Specie se giochi in una squadra chiamata a difendersi e a ripartire».
Una tabella-salvezza l'ha abbozzata?
«Questo è un campionato molto particolare, con un'andata a punteggio basso. Siamo anche coscienti di aver a che fare con competitors di valore. Tutti si stanno rafforzando, come il Sassuolo che ha preso gente come Ariaudo e Manfredini».
Quaranta punti basteranno?
«Ora come ora sembrano anche tanti, ma la Serie A è difficile da decifrare. Teniamoci la nostra media-punti intanto, un bottino importante se ci ricordiamo dove eravamo a metà novembre. Ultimi e già retrocessi. Di strada ne abbiamo fatta da allora».
Napoli, Lazio, Udinese e Juve nelle prossime quattro. Preoccupato?
«Non lo sono mai io, sono solo rispettoso delle qualità degli avversari. Uno alla volta. È troppo importante la partita col Parma, ma giochiamo a casa nostra e i tifosi devono starci vicini. Si facciano sentire nei 95 minuti di partita, alla fine dicano pure che l'allenatore non capisce niente ed esprimano qualsiasi critica. Ci sta, è il sale del calcio, ma tutti quelli che vogliono bene al Chievo devono avere lo stesso atteggiamento che sta avendo la Curva, a cui voglio fare pubblicamente i complimenti per come ci sta incitando e seguendo anche in trasferta. Gente che canta dall'inizio alla fine. Da come si comporterà il pubblico voglio capire chi davvero vuole bene al Chievo».

Alessandro De Pietro

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