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Cassa integrazione in deroga
C'è il sì ufficiale di Gardaland

CASTELNUOVO. L'amministratore delegato ha garantito la disponibilità a riaprire la trattativa per affrontare la crisi. Positivo l'incontro avvenuto ieri in Confindustria tra i manager dell'azienda e i sindacati: bloccata  la mobilità per i 37 dipendenti in esubero
Prezzemolo, la storica «mascotte» di Gardaland
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Prezzemolo, la storica «mascotte» di Gardaland

Castelnuovo. Da una parte Gardaland, che ha confermato l'intenzione di aprire la cassa integrazione in deroga per tre mesi per 37 dipendenti dei 65 (sui 237 a tempo indeterminato) per i quali ha avviato la procedura di mobilità il 9 novembre scorso. Dall'altra i sindacati, che hanno chiesto all'azienda contestualmente di revocare la mobilità: un ulteriore passo di distensione nei confronti dei lavoratori che servirebbe a rasserenare gli animi e riaprire la trattativa per arrivare ad una soluzione condivisa dello stato di crisi.  È questo lo scenario con cui si é concluso ieri mattina l'incontro che ha messo nuovamente di fronte Aldo Maria Vigevani e Giorgio Padoan, rispettivamente amministratore delegato e responsabile delle risorse umane di Gardaland, con Riccardo Consolati Cgil, Cesare Ierulli Uil e Andrea Sabaini Cisl. Presente anche Massimo Gasparato, responsabile area relazioni industriali e affari sociali di Confindustria che ha ospitato il confronto nella sua sede di Verona. «Nell'incontro di oggi, Gardaland ha manifestato ai rappresentanti sindacali la propria volontà di richiedere, per i dipendenti interessati dal piano di ristrutturazione, l'attivazione della cassa integrazione in deroga», ha commentato l'ad Vigevani.  E ha proseguito: «Riteniamo infatti che in questo contesto aziendale e di mercato, un periodo di cassa integrazione in deroga possa consentire da un lato la ricerca di ulteriori soluzioni individuali per i lavoratori dichiarati in esubero e dall'altro favorire, da parte dell'azienda, una ulteriore valutazione nei prossimi mesi del contesto economico e di mercato e il conseguente differimento di ogni decisione in merito alla attivazione dei recessi contrattuali. I sindacati hanno preso atto dell'intenzione aziendale, ribadendo tuttavia le posizioni da loro precedentemente espresse in merito alla procedura di mobilità. L'azienda ribadisce la propria volontà di attivare tutti i possibili strumenti di supporto in favore dei dipendenti in esubero anche in considerazione delle molte istanze pervenute in tal senso».  «Abbiamo ribadito a Gardaland la piena disponibilità a riprendere il negoziato per trovare una soluzione condivisa purché da parte loro si faccia questo ulteriore passo di distensione e venga revocata la mobilità», dice Consolati, «anche perché una Cassa integrazione attivata con queste modalità finisce per essere solo una sorta di prolungamento dell'agonia: un tempo di attesa nel quale cala l'attenzione, si spengono i riflettori sul problema e che comunque terminerà col licenziamento perché questo é sempre rimasto lì, sul tavolo». «Se, invece», ipotizza il sindacalista, «la mobilità verrà non sospesa ma definitivamente accantonata, questo si tradurrà davvero in un'iniezione di fiducia dalla quale partire per la ripresa della trattativa perché farà sentire i lavoratori ancora parte integrante dell'azienda che é parte della loro vita. E aprirà la strada alla possibilità di trovare soluzioni condivise come é già accaduto per alcuni dei dipendenti». «Da quanto ci siamo lasciati con il mancato accordo, infatti, 8 di questi 65 lavoratori hanno accettato la proposta dall'azienda e se ne sono andati su base volontaria», aggiunge Ierulli.  «Questo conferma la nostra convinzione che, una volta scongiurata la spada di Damocle del licenziamento, ci sia la concreta disponibilità e possibilità di trovare un percorso che coniughi le esigenze dell'azienda e quelle dei lavoratori. Darebbe il tempo e il modo di vedere quante persone potrebbero ancora accettare di andarsene su base volontaria o accettare la possibilità di rientrare nell'ambito dei contratti stagionali rivalutare il quadro alla luce dell'ormai imminente nuova stagione turistica». Anche Sabaini conferma la richiesta di revocare la mobilità «che complica il rapporto con i lavoratori» ma si mostra più possibilista nei confronti dell'azienda «di cui apprezzo la disponibilità a non dar corso unilateralmente ai licenziamenti e l'intento di sfruttare questo periodo di Cassa integrazione per ragionare meglio sulle possibili evoluzioni e dunque portare ad un ridimensionamento o addirittura ad un ripensamento rispetto le iniziali prospettive».  © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuditta Bolognesi

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