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Auto vola fuori strada. Muoiono due giovani

di Stefano Nicoli
TRAGEDIA NELLA BASSA. Drammatico incidente ad Angiari lungo la provinciale. I tre amici tornavano da un locale. Un'altra ragazza è in gravi condizioni all'ospedale. Dopo un sorpasso la vettura è sbandata, ha urtato contro una recinzione ed è finita in un fossato
I carabinieri eseguono i rilievi sul luogo dell’incidente
I carabinieri eseguono i rilievi sul luogo dell’incidente
I carabinieri eseguono i rilievi sul luogo dell’incidente
I carabinieri eseguono i rilievi sul luogo dell’incidente

Angiari. Un'utilitaria ridotta ad un groviglio di lamiere, due ragazzi morti sul colpo e l'amica che viaggiava con loro ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Legnago. È il drammatico bilancio dell'incidente stradale, accaduto l'altra notte ad Angiari lungo la provinciale del Bussè, in cui hanno perso la vita Michel Tavella, operaio 23enne di Roverchiara, che era alla guida della Seat Ibiza acquistata appena sei mesi fa da sua madre Simonetta, e Giorgio Murari, commerciante di 26 anni residente a Minerbe, seduto al suo fianco. Elena Ghirlanda, la 27enne di Porto che si trovava sul sedile posteriore, è stata estratta invece viva dall'abitacolo andato praticamente distrutto nel terribile impatto. Ed ora si trova in prognosi riservata in un letto del reparto di rianimazione del «Mater salutis» dopo essere stata sottoposta ieri pomeriggio ad intervento chirurgico per ricomporre le lesioni riportate nello scontro.
Questo è solamente il doloroso epilogo di una spensierata serata tra amici, che è finita nel peggiore dei modi gettando nella disperazione più nera due famiglie mentre Angelo Ghirlanda - il papà della 27enne, rimasta orfana della mamma nel 2003 - si è aggrappato alla speranza. E si augura, in queste ore difficili, di poter superare anche questa dura prova piombata nella casa di via Volta che condivide con Elena. I tre amici aveva trascorso alcune ore con la loro compagnia al bar «New Sky» di Legnago, uno dei ritrovi più frequentati dai giovani della Bassa. Quindi, intorno a mezzanotte e mezza, hanno salutato il resto del gruppo, sono saliti sulla Seat Ibiza di Michel ed hanno lasciato la città imboccando la provinciale per Angiari, diretti a Roverchiara. Ed in pochi minuti si è consumata la tragedia sulla strada maledetta che costeggia il canale Bussè, teatro in passato di numerosi incidenti. Improvvisamente, dopo aver sorpassato un altro automobilista, all'uscita di una curva Tavella ha perso il controllo dell'utilitaria.
Forse per l'elevata velocità, forse a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia o per una distrazione - le cause sono ancora al vaglio dei carabinieri del nucleo operativo Radiomobile giunti sul posto con una pattuglia della stazione di Castagnaro, i vigili del fuoco di Legnago e le ambulanze del 118 - l'auto ha sbandato trasformandosi in una trottola impazzita. Giunta all'altezza dell'incrocio con via Santa Croce, dapprima ha travolto un segnale di stop, poi ha abbattuto un palo dell'illuminazione per poi capottare e finire la sua corsa in un fossato senza acqua, sull'altro lato del Bussè, dove è piombata dopo aver demolito un pezzo di recinzione dell'azienda «North Plastik». Ed è stato proprio quest'ultimo ostacolo, fatto di cemento armato e di travetti in ferro, a segnare il terribile destino dei due ragazzi deceduti all'istante per i traumi riportati nell'impatto.
Immediatamente è partita la macchina dei soccorsi allertata da alcuni passanti che hanno visto l'auto adagiata nel canale con le gomme all'aria. I vigili del fuoco hanno lavorato più di un'ora per estrarre i tre giovani incastrati tra i rottami mentre dall'abitacolo provenivano i lamenti e le grida d'aiuto della ragazza. Purtroppo per Tavella e Murari non c'era più nulla da fare e i loro corpi sono stati trasferiti nelle celle mortuarie di Legnago. Per Elena Ghiralda, sotto choc e dolorante, è iniziata invece la corsa in ambulanza verso il «Mater salutis». Una scena straziante consumatasi sotto gli sguardi annichiliti di alcuni amici dei tre ragazzi che, non appena hanno saputo dell'incidente, si sono precipitati ad Angiari sperando che non si trattasse di nulla di grave. E che, invece, si sono trovati a versare lacrime nel cuore della notte.

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