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CONSULTAZIONI.

Alfano apre a Renzi e rilancia «Ora vertice di maggioranza»

Paletti di Ncd prima della fiducia «Non vogliamo la patrimoniale» Secco «no» da Lega e Vendola Il ritorno di Berlusconi a Palazzo
Matteo Renzi accolto dai cronisti mentre arriva a piedi alla Camera
Matteo Renzi accolto dai cronisti mentre arriva a piedi alla Camera
Matteo Renzi accolto dai cronisti mentre arriva a piedi alla Camera
Matteo Renzi accolto dai cronisti mentre arriva a piedi alla Camera

ROMA
C'è il no di Sel e della Lega e i Cinque Stelle spaccati sulla decisione di partecipare o meno agli incontri. Ma ci sono la «mezza» apertura di Gal e il lungo chiarimento tra Matteo Renzi e Angelino Alfano.
La maratona-consultazioni del premier incaricato iniziata ieri si concluderà oggi, con Berlusconi e il Pd. Ed è inframmezzata da un primo «fuori onda»: l'incontro tra il premier incaricato e l'esponente della minoranza del Pd, Gianni Cuperlo, che ha chiesto anticipazioni sul programma.
L'OTTIMISMO DEI RENZIANI. Scortato dai commessi di Montecitorio Renzi è entrato alla Camera da un portone laterale: «Dove devo andare?», ha chiesto a chi lo accompagnava, sottolineando così la scarsa «consuetudine» con il Palazzo. Per ora, i «renziani» professano ottimismo: tutto procede come deve. Giovedì ci sarà la stretta sulla squadra di governo e, ha assicurato il braccio destro del premier incaricato, Graziano Delrio, il governo sarà pronto «entro la settimana». Nichi Vendola ha ribadito che Sel è «indisponibile a contribuire ad un governo di larghe intese».
Matteo Salvini invece ha chiarito che è andato a «sentire» i programmi di Renzi ma resterà «dall'altra parte della barricata». Il Nuovo Centrodestra, invece, tratta. Seguendo il suo filo conduttore già espresso: questo è un governo di coalizione, non un monocolore Pd. «È la stessa maggioranza che ha sostenuto Letta», ha detto Angelino Alfano che ha tirato un sospiro di sollievo dopo il no di Sel. «Il primo scoglio è superato» ha esultato prima di mettere i suoi paletti: niente patrimoniale e niente giustizialisti alla Giustizia.
Alfano ha chiesto per oggi anche un confronto di maggioranza sui programmi, prima di dare il via alla fiducia «per trovare un punto di compromesso a favore degli italiani». Ma sembra si stiano facendo passi avanti. Un dato confermato anche da Maurizio Lupi: «Si chiude sabato o domenica». Un aiuto potrebbe arrivare a Renzi anche da Gal che non teme di andare divisa al voto di fiducia considerato che «all'interno» del partito c'è una certa «dialettica».
I Cinque Stelle invece hanno subito lanciato l'attacco. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non volevano neppure incontrarlo Renzi. Sul blog lo hanno descritto come «Arlecchino servo di due padroni», e cioè di De Benedetti e Berlusconi. Hanno così prima dettato la linea sulle consultazioni spingendo per non farle ma l'assemblea dei parlamentari si è subito divisa e dopo un sondaggio indetto sul blog, il Movimento ha fatto cambiare idea al suo leader. Oggi dunque ci sarà anche Grillo. Chiesto lo streaming dell'incontro.
IL «RITORNO» DI BERLUSCONI. Ma oggi per il premier incaricato c'è da superare soprattutto lo scoglio Forza Italia. Silvio Berlusconi nel guidare la delegazione azzurra ribadirà la posizione del partito di restare all'opposizione Ma più che il faccia a faccia tra i due, a fare notizia, è comunque il «ritorno» dell'ex capo del governo nel Palazzo. È la prima volta da quando è decaduto da senatore che Berlusconi rimette piede in Parlamento. Riunito il vertice a palazzo Grazioli l'ex premier chiederà a Renzi di rispettare gli accordi - è il senso del ragionamento confermando la decisione di non votare la fiducia all'esecutivo. Ma senza alzare però barricate.

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