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«È Tosi, non Silvio a incarnare oggi i valori di destra»

POLEMICHE. Replica a Elena Traverso del Pdl
Di Dio: «Il partito di Berlusconi è morto, pieno di nani e ballerine»

«Essere punto di riferimento di una nuova destra e stare con Tosi si può. È possibile. piuttosto, chiedo io, essere riferimento dei nostri valori e dei nostri ideali e scodinzolare davanti a chi si circonda solo di cortigiani, nani e ballerine?» Vittorio Di Dio, diventato consigliere comunale della lista Tosi dopo una lunga militanza politica tutta a destra, replica alla sua ex collega del Pdl Elena Traverso. Quest'ultima, membro del direttivo cittadino Pdl, aveva contestato il dirigente regionale di Fratelli d'Italia e vicecapogruppo a Palazzo Barbieri dei tosiani Ciro Maschio. «Come si può», aveva detto, «diventare punto di riferimento della nuova destra e nello stesso tempo essere schierati con il segretario veneto della Lega?». «Concordo», risponde Di Dio, «che è necessario tentare di riunire il patrimonio culturale e politico degli ex An, e aggiungo io di tutte le formazioni di destra, individuando un minimo comune denominatore dal quale ripartire. Ma questo può avvenire», sottolinea, «solo se l'intera classe politica del Pdl ex An, quella che è rimasta, fa un passo indietro e abbandona le logiche populiste, liberiste e anti sociali del partito del Cavaliere. Il Pdl», accusa Di Dio, «è un partito ormai defunto, privo di quella classe dirigente che per raggiungere il bene comune doveva perseguire nobili ideali e che invece ha continuato ad avvitarsi sui problemi di Berlusconi con l'intento di salvarlo dai giudici. Un partito il cui unico scopo è stato quello di aiutare il suo padrone a cavarsela da se stesso e tenuto in vita solo dalle sue necessità contingenti, il quale meno vincoli ha meglio sta». Secondo Di Dio «non è possibile definirsi di destra e continuare a subire l'umiliazione di chi ti dice cosa puoi dire e cosa non puoi dire, non è possibile sentirsi di destra e accettare in silenzio le politiche economiche repressive e anti sociali che il governo dei banchieri e di chi li ha sostenuti ha messo in atto perché la destra o è sociale o non è». E conclude: «Questo significa essere di destra e Tosi, diversamente dagli ex An del Pdl e dai Fratelli d'Italia, non si è mai schierato con il governo dei "tecnici" né con quello dell'inciucio. Per questo la destra dei valori, delle idee, della legalità si ritrova oggi con Flavio Tosi, a lui e solo a lui riconosciamo la leadership e l'autorevolezza che va riconosciuta a un vero capo politico».E.S.

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