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Bortolazzi via da tutte le società
E al Catullo arriva «Striscia»

AEROPORTI. Terremoto nelle controllate, che ora sono guidate dall'attuale presidente, Paolo Arena, ieri intervistato dalla troupe di Canale 5. Dimissioni in blocco dalla società parcheggi e da Avio handling che è stata ricapitalizzata con 3 milioni. «Diamo segnali di chiarezza e trasparenza»

 L'aeroporto Catullo cerca il rilancio con nuovi voli. Ma intanto la società deve rimettere a posto i conti
L'aeroporto Catullo cerca il rilancio con nuovi voli. Ma intanto la società deve rimettere a posto i conti

 L'aeroporto Catullo cerca il rilancio con nuovi voli. Ma intanto la società deve rimettere a posto i conti
L'aeroporto Catullo cerca il rilancio con nuovi voli. Ma intanto la società deve rimettere a posto i conti

L'ex presidente Fabio Bortolazzi è uscito da tutte le cariche collegate alla società Catullo. «Ha dato le dimissioni», dice il nuovo presidente Paolo Arena. Le cose sono un po' più complesse. Il Catullo è in affanno e i soci avevano assicurato pieno appoggio al nuovo presidente nel caso in cui il consiglio di amministrazione avesse deciso di dare segnali di discontinuità di fronte a risultati di bilancio e di gestione che si confermano i peggiori nella storia del Catullo tra deficit 2011, addirittura tasse non pagate e svalutazione di crediti. Bene, i segnali, dice Arena, cominciano ad arrivare. Bortolazzi aveva lasciato la presidenza principale, ma era rimasto presidente della Catullo Park e della società Avio handling. Nei giorni scorsi è partito un pressing politico da parte dei soci per cui i consiglieri di queste due società hanno rassegnato le dimissioni e Bortolazzi non ha potuto fare altro che adeguarsi.
NUOVI VERTICI. Ma Arena non vuole parlare di capri espiatori o gettare la croce addosso a qualcuno. Per ora. «Ho voluto dare un segnale di trasparenza e stabilità aziendale. Diventa imbarazzante», spiega, «che quando un'azienda cambia il presidente, i vertici precedenti non mettano a disposizione i loro mandati». Un avviso per il direttore generale Soppani, tuttora in malattia? «Soppani è il nostro direttore generale, punto», replica Arena.
Ora il presidente della Catullo Park è Paolo Arena e nel cda siedono Ermes Martini e Ennio Meneghelli (per i soci trentini); per Avio handling il presidente è sempre Arena ma i consiglieri sono Bontempi per il sistema Brescia e Giancarlo Conta «per continuità». Altro aspetto di chiarezza non secondario, «è stato deciso che per stabilità di governance, tutte le controllate scadono insieme con la capogruppo».
Ma il Pd chiede di agire con azioni di responsabilità nei confronti di chi ha gestito prima la società. Arena non ci sente: «Se ci sono questi estremi, io ancora non li ho ricevuti. Non do responsabilità a destra e sinistra, cerco di trovare soluzioni correttive perché questa azienda fondamentale per il territorio, torni a produrre utile. Invece nel 2008, 2009, 2010 e 2011 andiamo in profondo rosso e accumuliamo perdite». Perché? «Perché se è vero che da 10 anni ci sono perdite strutturali a Montichiari è anche vero che è corretto icnrementare i passeggeri, ma la crescita deve essere sostenibile e non può diventare un costo. E gli aumenti di capitale vanno fatti per infrastrutture e investimenti. Qui non ci si è resi che il Catullo è solo un anello del sistema economico, non l'intera catena».
CARGO MAI VISTI. Uno dei motivi principali è dunque l'inutilizzo dell'aeroporto di Montichiari. Uno sperpero di denaro che ha richiamato l'attenzione di «Striscia la notizia», la popolarissima trasmissione di Canale 5 che denuncia i casi di malagestione (vedi altro articolo). E a proposito di Montichiari, il presidente precedente aveva annunciato un anno fa (dicembre 2010) l'arrivo di tre compagnie cargo: una africana, una turca e una cinese che dalla primavera 2011 avrebbero operato sullo scalo bresciano rilanciandolo. Sono arrivate? «Quella cinese è atterrata una volta e si trattava di un cargo charter; quella africana e quella turca non si sono mai viste. Un conto sono gli studi, un conto gli accordi sottoscritti: o si firma o si chiacchiera».
E per il futuro dello scalo? «Entro dicembre i soci devono darci le indicazioni di cosa fare: noi siamo un cda che segue le indicazioni dei soci». Già questo sarebbe un segno di discontinuità.
AVIO HANDLING. Ma ci sono anche notizie positive, soprattutto per i posti di lavoro (si teme la cassa integrazione). Per Avio handling c'è una schiarita: «Non esiste alcuna ipotesi di messa in liquidazione della sociatà Avio handling», afferma il presidente. Anzi, il 28 novembre la società è stata ricapitalizzata con 3 milioni di euro e quindi i posti di lavoro sono confermati. Ci sarà la mobilità per una ventina di dipendenti ma nei prossimi giorni avremo un tavolo di concertazione con i sindacati».
ULIVI. Ma l'operazionedi risanamento è ancora lunga e passa anche dagli ulivi presi a noleggio per 67 mila euro, di cui abbiamo scritto ieri: «Si tratta di contratti che riguardano 18 ulivi più piante ornamentali. Contratti che sono stati attenzionati e disdettati, ma siccome non hanno una clausola per la risoluzione, devono andare a scadenza nel 2012. Avevo chiesto almeno la rimozione, ma non si può ottenere neppure questo». Infine, il contenzioso per i parcheggi che ha portato a pignorare dei crediti: «Non abbiamo pagato i canoni di locazione perché la controparte ha reso, con alcuni lavori, l'area del parcheggio inagibile. Ne è nato un contenzioso e la transazione è in corso, ma la controparte ha fatto un atto di pignoramento che noi abbiamo impugnato».

Maurizio Battista

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