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Furto d'arte

Casaleone, ritrovate due statue rubate in chiesa 32 anni fa

I carabinieri le hanno individuate in una galleria di Milano. Il valore nel 1991 era stimato in 30 milioni di lire
Le due sculture rubate nella chiesa di Casaleone nel 1991 e ritrovate in una galleria di Milano (Diennefoto)
Le due sculture rubate nella chiesa di Casaleone nel 1991 e ritrovate in una galleria di Milano (Diennefoto)
Le due sculture rubate nella chiesa di Casaleone nel 1991 e ritrovate in una galleria di Milano (Diennefoto)
Le due sculture rubate nella chiesa di Casaleone nel 1991 e ritrovate in una galleria di Milano (Diennefoto)

Le speranze di ritrovare due opere d’arte, inghiottite dal mercato nero bazzicato da ricettatori e collezionisti senza scrupoli, si erano ormai affievolite. Se non perse del tutto. Invece, dopo oltre trent'anni due statue sacre rubate nella chiesa parrocchiale di San Biagio, a Casaleone, hanno incredibilmente fatto ritorno a casa. La sorpresa L'inaspettata notizia è stata data, con stupore misto ad un’immensa gioia, dal parroco, don Riccardo Feltre, che da un anno e mezzo si occupa della Comunità pastorale formata da Casaleone, Sustinenza e Venera. Il sacerdote non vede l'ora di poter organizzare una celebrazione per restituire ai fedeli le due sculture, alte ciascuna 91 centimetri e risalenti al XXVII secolo, conservate provvisoriamente in una stanza della canonica.

«A novembre dello scorso anno», riferisce don Feltre, «siamo stati contattati al telefono dal Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Torino, che ci ha informato del ritrovamento delle due statue sottratte dalla nostra chiesa nel novembre 1991». A quel tempo il parroco era don Luciano Galante, che fece regolare denuncia di furto: il valore del danno venne stimato in 30 milioni di lire. Ma fino a sei mesi fa delle sculture in marmo bianco di Carrara, una raffigurante la Vergine Immacolata e l’altra San Giuseppe, di cui non si conosce l'autore ma che sono ritenute di pregio, non è saputo più nulla.

 

Il furto

Quasi sicuramente si trattò di un furto su commissione. Le statue si trovavano su un altare laterale della parrocchiale. Vennero rubate in piena notte senza lasciare tracce per essere consegnate a chi le aveva «adocchiate» e richieste. Sono rimaste infatti esposte in una casa privata per tre decenni. Lo scorso anno sono ricomparse improvvisamente dopo che una galleria d’arte di Milano le ha messe in vendite su affidamento dell’ultimo privato che fino a quel momento le aveva ammirate nella sua abitazione.

Sono state riconosciute dai carabinieri grazie ad una foto rivenuta a casa di un collezionista torinese, perquisita nell'aprile del 2022.

«I primi accertamenti», riferisce don Feltre, «non avevano però consentito di appurare la reale provenienza delle sculture a causa delle pessime condizioni delle foto in questione. Affinando le ricerche, i «detective dell'arte» in divisa alla fine hanno scoperto il legame esistente tra le due opere e il furto perpetrato nella chiesa nell'autunno di quasi 32 anni fa».

 

Il ritrovamento

L'intervento dei militari, con relativo sequestro, è avvenuto a Milano il 27 ottobre 2022, pochi attimi prima che le due opere passassero di mano ad un ignaro acquirente fiorentino che le aveva comperate al prezzo di 15mila euro. A fine maggio, il parroco, con il sindaco di Casaleone Stefano Cagalli, si sono recati a Torino per partecipare alla conferenza stampa in cui l'Arma ha presentato l'operazione «Pro Ecclesia», che ha consentito il recupero di 19 opere rubate nelle province di Rovigo, Vicenza, Mantova, Brescia e Padova.

«La Soprintendenza e l'ufficio dei Beni culturali della diocesi di Verona», aggiunge il parroco, « hanno già effettuato un primo sopralluogo per fornirci tutti gli elementi necessari per la tutela, la conservazione e valorizzazione delle statue». «Prossimamente procederemo con la pulizia delle sculture, quindi valuteremo il luogo ideale all'interno della chiesa dove riporle affinché i fedeli possano tornare ad ammirarle». «I più anziani le ricordano ancora, soprattutto chi aveva pregato e affidato richieste d'aiuto a Dio attraverso l'intercessione di Giuseppe e Maria», conclude il sacerdote.

Francesco Scuderi

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