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CONSIGLIO REGIONALE

Fibromialgia, «diagnosi e cura siano esentate da ticket»

Anna Maria Bigon
Anna Maria Bigon
Anna Maria Bigon
Anna Maria Bigon

«La diagnosi e la cura della fibromialgia siano subito esentate dai ticket sanitari per consentire a tutti di potersi curare senza che la situazione economica possa condizionare la salute». Con queste parole la vicepresidente della Quinta Commissione del consiglio regionale del Veneto, la veronese Anna Maria Bigon, ha spiegato la mozione protocollata il 2 febbraio scorso. Il documento risulta sottoscritto anche da altri cinque consiglieri regionali: il capogruppo del partito Democratico Giacomo Possamai, i colleghi Francesca Zottis e Andrea Zanoni oltre a Cristina Guarda, capogruppo di Europa Verde originaria di Lonigo ma residente nel Veronese, e Arturo Lorenzoni, portavoce della minoranza a Palazzo Ferro Fini. «La Regione inserisca le prestazioni mediche per la diagnosi e cura della fibromialgia nei Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) regionali aggiuntivi in attesa di una decisione a livello nazionale», ha spiegato la Bigon.

 

«Questa patologia, infatti, interessa in Italia quasi quattro milioni di persone, nella stragrande maggioranza donne», ha proseguito. «È una malattia reumatica cronica caratterizzata da dolore diffuso, astenia e rigidità muscolare, la cui causa è ancora sconosciuta. Tuttavia, nonostante gli inviti del Parlamento europeo agli Stati membri e il parere del Consiglio superiore della sanità, nel nostro Paese siamo ancora indietro: la fibriomialgia non è riconosciuta come malattia invalidante e non è prevista alcuna esenzione dal ticket.

 

La Regione però potrebbe agire autonomamente e non sarebbe la sola visto che alcuni consigli regionali come quelli della Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Valle d’Aosta, oltre a quelli delle Province autonome di Bolzano e Trento, hanno già deliberato affinché esami e terapie siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza aggiuntivi», ha spiegato. «Come primo passo va fatta un’adeguata campagna di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza di questa patologia e l’accesso alla diagnosi e alle cure deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche».

 

Conclusione: «Con la nostra mozione invitiamo la Regione a fare la propria parte, fermo restando che è indispensabile un intervento nazionale per colmare un ritardo non più accettabile. Confidiamo che tutti i colleghi di tutti i gruppi politici di maggioranza», ha chiuso l’ex sindaco di Povegliano, «convergano su questa proposta visto che la fibromialgia è una malattia subdola, può colpire tutti e non ha di certo alcun colore politico». La mozione, su richiesta dei firmatari, potrebbe essere già calendarizzata e discussa al primo consiglio regionale utile e avrà anche il supporto esterno delle associazioni dei pazienti che sono affetti da questa malattia invalidante.

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