<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
A Castagnaro

Viveva in una villa
fra topi e rifiuti
Anziana liberata

L'ospedale di Legnago
L'ospedale di Legnago
L'ospedale di Legnago
L'ospedale di Legnago

Viveva con il figlio 42enne al piano terra di una villa situata nel centro di Castagnaro tra cumuli di rifiuti, topi, escrementi e odori nauseabondi, che avevano ormai trasformato quella che un tempo era la taverna di casa in una vera e propria discarica. Al punto che i sacchi di spazzatura toccavano ormai il soffitto ed impedivano persino di accedere al piano superiore dell’abitazione. Lei, invece, aveva perso parecchi chili dall’ultima volta che l’aveva visitata il suo medico di base, era denutrita, sporca e malconcia. Insomma, un’anziana in condizioni disperate, che se non fosse stata soccorsa e trasferita seduta stante in ospedale avrebbe rischiato di morire nel giro di poco tempo. Una situazione scoperta nei giorni scorsi nel piccolo centro della Bassa dove una pensionata benestante di 75 anni, vedova e madre di tre figli, trascorreva le sue giornate sommersa da ogni genere di immondizia con una panca come letto di fortuna. Quando i carabinieri di Castagnaro sono entrati nell’abitazione con i vigili del fuoco di Legnago hanno dovuto indossare tute protettive e maschere tanto erano insopportabili gli odori che saturavano i locali immersi da quintali di rifiuti.

 

Un salvataggio in extremis partito dai sospetti del medico di base dell’anziana che, non vedendo la sua paziente da un anno malgrado fosse affetta da varie patologie, ha chiesto a più riprese al figlio di poterla vedere. E, sebbene l’uomo lo rassicurasse dicendogli che la madre stava bene e che non voleva uscire, il dottore ha continuato ad insistere recandosi personalmente a casa per rendersi conto di quello che stava succedendo. Tuttavia non è stato mai fatto entrare. E così, allarmato e temendo addirittura il peggio, si è rivolto ai servizi sociali del municipio, per i quali la donna e suo figlio erano perfetti sconosciuti, e ha fatto l’ennesimo tentativo. Niente da fare. Così sono stati fatti intervenire gli uomini del maresciallo capo Massimo Previtali che hanno rintracciato il 42enne. Il quale, dopo una resistenza iniziale, ha aperto la porta. La 75enne era sdraiata su una panca, cosciente ma spaventata, e non voleva sapere di salire in ambulanza. Ma alla fine è stata convinta a farsi portare all'ospedale di Legnago. Nel frattempo, il caso è stato segnalato alla Procura di Verona che valuterà eventuali ipotesi di reato. 

Stefano Nicoli

Suggerimenti