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CAMPOFONTANA

Manza attaccata
dai lupi, i dissuasori
non sono bastati

La manza ferita dai lupi
La manza ferita dai lupi
La manza ferita dai lupi
La manza ferita dai lupi

Campofontana di Selva di Progno è ancora al centro delle predazioni dei lupi al bestiame domestico. Un’altra manza di otto mesi, attaccata alle cosce, anteriore e posteriore, è stata ferita gravemente prima delle cinque di mattina quando i proprietari Nicola, Bruno, Lucillo e Luigi Pagani l’hanno trovata. Non ha potuto essere curata e i veterinari dell’Uls 9 hanno deciso per la sua soppressione. 

 

Dopo la precedente predazione i carabinieri forestali avevano provveduto a collocare sul luogo due dissuasori acustici che entrano in funzione durante la notte, “sparando” a intervalli di mezz’ora, ma tarati in modo alternato perché ogni quarto d’ora ci siano dei suoni che dovrebbero spaventare i lupi: trattore in funzione, fucilate, musica da discoteca e altro. Probabilmente spaventati dal frastuono scoppiato all’improvviso i lupi hanno abbandonato la preda ferita e non ancora uccisa. I dissuasori servirebbero in abbinamento con i recinti elettrici ed è quello che gli allevatori stanno aspettando di montare, ma intanto vedono assottigliarsi il loro patrimonio: «È la seconda manza che perdiamo in una settimana e temiamo che domani tornino, come hanno fatto nell’allevamento di Martino Roncari dove, dopo un parziale insuccesso, si sono rifatti la notte dopo, consumando un capo quasi per intero», commenta Nicola Pagani. «Qui purtroppo non siamo più solo di fronte all’abbandono, ma al disprezzo e all’umiliazione della montagna e dei suoi abitanti. C’è il danno, c’è il dolore e c’è una montagna colpita e umiliata», aggiunge Elisabetta Peloso, vicesindaca di Selva di Progno e residente nella frazione. 

 

Tutto tranquillo invece al Campo Saf della casa della diocesi dove le attività sono continuate con gli adolescenti come previsto, anche quelle notturne, con l’unica accortezza di muoversi sempre in gruppo.

Vittorio Zambaldo

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