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Morirono 17 persone

Strage in A4,
la denuncia: «Pezzi
sporgenti fatali»

Morirono 17 persone
Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia

Una piastra di ferro in disuso, con pezzi sporgenti, che sarebbe stata presente sulla sede autostradale al di là del guard rail è l’elemento che ha portato l’Associazione Italiana familiari vittime della strada (Aifvs) a presentare in Procura a Verona una denuncia contro ignoti, per disastro colposo, in relazione all’incidente occorso il 20 gennaio 2017 ad un bus di studenti ungheresi, lungo la A4, che provocò la morte di 17 persone.  

«Abbiamo consegnato alla Procura della repubblica di Verona, una perizia molto dettagliata su quelle che riteniamo essere le reali cause del grave sinistro avvenuto sull’arteria stradale veneta» ha detto il presidente dell’associazione, Alberto Pallotti. Basandosi su un documento redatto da esperti ungheresi, sarebbero state individuate - sostiene l’Aifvs - presunte responsabilità «da parte del gestore del tratto autostradale, dei progettisti e dei manutentori».

Stando a questa ipotesi, la piastra di ferro in disuso, presente sul luogo dell’incidente, potrebbe essere stata la causa dell’esplosione degli pneumatici del bus, che contribuì a modificarne la traiettoria di uscita di strada, portando il veicolo a schiantarsi contro il pilone della A4, e incendiandosi. Elemento questo che, secondo la denuncia, non sarebbe stato rilevato correttamente in fase di indagine.

Nel registro degli indagati dell’inchiesta aperta sull’incidente figura finora l’autista del pullman, un 53enne ungherese, sopravvissuto al disastro, accusato di omicidio stradale.

Fonti di stampa a Budapest avevano riferito, subito dopo il fatto, che all’uomo era stata diagnosticata una malattia del sonno.

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