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Strage sulle strade

Da due anni cresce
il numero dei morti
Verona, è allarme

di Alessandra Vaccari
Un incidente in provincia di Verona
Un incidente in provincia di Verona
Un incidente in provincia di Verona
Un incidente in provincia di Verona

Aumentano le vittime della strada, rallenta il calo di incidenti e feriti. È quanto emerso dal workshop “Incidentalità stradale: strumenti innovativi nella misurazione e valorizzazione di nuove fonti per l’analisi del fenomeno” tenuto a Roma da Istat e Aci, nel corso del quale sono stati resi noti i dati definitivi degli incidenti stradali, dopo quelli provvisori anticipati nel luglio scorso. E a cui ha partecipato il comandante Luigi Altamura.

 

I dati di Verona città del 2015 dicono che ci sono stati 1.290 incidenti con 11 morti e 1.618 feriti. I dati di Verona e provincia raccontano di 3.048 incidenti con 59 morti e 4.139 feriti. Se li confrontiamo con quelli dell’anno in corso, il numero dei morti è già stato raggiunto. E mancano due mesi a fine anno. Ma rispetto al passato le cose sono migliorate. «Quelli del 2015 sono dati positivi per Verona e provincia rispetto a molte altre realtà italiane, specie nelle grandi città dove si assiste ad un aumento di morti e feriti. A Verona e provincia nel 2015 sono stati rilevati 3.048 incidenti con lesioni, con 59 decessi (come nel 2013 ma molti meno del 2014 quando furono 73). Ad oggi però nel 2016 abbiamo già raggiunto lo stesso numero e questo è preoccupante perché le cause sono soprattutto l'alta velocità e la distrazione. Per quanto attiene il capoluogo, i dati Istat di 1.290 sinistri con lesioni e mortali rilevati nel 2015, con 11 persone decedute (furono 17 nel 2014 e 9 nel 2013)», spiega Altamura al ritorno da Roma.

 

«In Veneto, tra i dati provinciali complessivi, Verona, Venezia e Padova hanno incredibilmente lo stesso numero di decessi (59, come un intero condominio di 15/20 famiglie che sparisce ogni anno), poi vi è Treviso con 57. Parlando di grandi città Verona si trova nella parte bassa con 11 decessi nel 2015, nella classifica guidata da Roma con 164, poi Milano (51), Torino (32), Genova (28), Napoli (27), Bologna (25), Firenze (23), Palermo (18), Catania (16). Servono più controlli con personale qualificato e dotato di nuove tecnologie sia per prevenire che per reprimere comportamenti pericolosi». Nella statistica nazionale l'aumento delle vittime di incidenti stradali registrato nel 2015 ha riguardato in particolar modo i motociclisti (773, +9,8 per cento) e i pedoni (602, +4,1). Risultano in calo gli automobilisti deceduti (1.468, -1,5 per cento ) così come i ciclomotoristi (105, -6,3) e i ciclisti (251, -8,1 per cento). A pesare sul dato italiano hanno contribuito gli aumenti di mortalità registrati su autostrade e raccordi (+6,3) e strade extraurbane (+2,0) in lieve diminuzione, invece, la mortalità su strade urbane (-0,2 per cento). Fanno eccezione i grandi Comuni, per i quali, nel complesso, il numero di morti nell’abitato aumenta dell'8,6 per cento. Nel 2015 si sono verificati in Italia 174.539 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 vittime (morti entro il trentesimo giorno) e 246.920 feriti. Per la prima volta dal 2001 aumentano le vittime della strada (+1,4 per cento sull’anno precedente) mentre rallenta, ma non si ferma, il calo di incidenti (-1,4 su anno) e feriti (-1,7)

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