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I frati del Frassino
a Renzi: «No alla Tav»

Padre Francesco consegna la lettera a Renzi, alla Gran Guardia
Padre Francesco consegna la lettera a Renzi, alla Gran Guardia
Padre Francesco consegna la lettera a Renzi, alla Gran Guardia
Padre Francesco consegna la lettera a Renzi, alla Gran Guardia

Un «appello al cuore» del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Venerdì scorso, subito dopo il suo intervento alla Gran Guardia di Verona a sostegno del Sì al referendum costituzionale, Renzi è stato intercettato da padre Francesco, frate del santuario della Madonna del Frassino di Peschiera. Pochi ma intensi minuti di dialogo, durante i quali il frate ha consegnato al premier una lettera per difendere il santuario dalla «minaccia» della Tav.

Il progetto definitivo della linea ferroviaria ad alta velocità prevede che davanti al santuario il tracciato scorra in galleria artificiale. La lettera, firmata dal rettore Giovanni Di Maria, rappresenta le istanze della comunità di frati (oggi formata da quindici religiosi) e dei tanti fedeli che frequentano il luogo sacro.

«Da parecchi anni viviamo l’impressione che si stia soffocando lo spazio attorno al santuario e la vita stessa di quanti lo custodiscono e vi affluiscono», scrivono i frati, elencando «l’autostrada A4, l’allargamento del cimitero comunale, alcune fabbriche e ora la Tav».

Preoccupazione accresciuta, scrivono i religiosi, anche in seguito alla firma da parte del Comune di Peschiera dell’accordo con Rete ferroviaria italiana, Italferr e Cepav Due, in base al quale sono state formalizzate alcune richieste in termini di opere compensative e di mitigazione ambientale chieste dai territori.

«Tra scavi, cantieri, parcheggi per camion, trasporti, depositi di terra e ghiaia e alloggi per operai prevediamo molti anni di sofferenza e paralisi», proseguono i frati, «ci pare doveroso far presente questa minaccia per invitare chi ha a cuore il santuario e il bene delle persone a intervenire nelle modalità possibili, magari anche con una visita in loco per valutare la situazione». Renzi ha letto subito la lettera, rispondendo a padre Francesco di rivolgersi anche al ministro delle Infrastrutture Delrio, senza escludere la possibilità di una visita futura.

Non è la prima volta che i frati si schierano contro il progetto dell’alta velocità. «Siamo stati i primi, più di vent’anni fa, a raccogliere le firme contro il progetto, mandandole al presidente della Repubblica e alle più alte cariche dello Stato, ma ciclicamente è sempre stato ripresentato tale e quale, nonostante ci fossero delle alternative», ricorda padre Francesco riferendosi all’idea del potenziamento della linea ferroviaria storica.

Un’opposizione pacifica proseguita negli ultimi anni partecipando alla marcia No Tav di Peschiera, ad incontri pubblici e supportando la raccolta firme promossa dai comitati No Tav. Nonostante ciò la preoccupazione dei frati rimane, perché di fatto il santuario sarà circondato: davanti dai lavori per la galleria, dietro dal cantiere logistico di circa 50mila metri quadrati previsto nei campi alle sue spalle, quartier generale dell’opera dove saranno ospitate le centinaia di operai attesi, con dormitori e servizi.

Katia Ferraro

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