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La tragedia di Belfiore

«Emma, ci resterà
il tuo sorriso
Eri una speciale»

La tragedia di Belfiore
La scena dell’incidente costato lo vita a Luisa ed Emma Piubello FOTO DIENNEEmma Piubello: aveva 14 anniIl giorno della premiazione di Emma Piubello per il suo dieci e lode ottenuto agli esami di terza media
La scena dell’incidente costato lo vita a Luisa ed Emma Piubello FOTO DIENNEEmma Piubello: aveva 14 anniIl giorno della premiazione di Emma Piubello per il suo dieci e lode ottenuto agli esami di terza media
La scena dell’incidente costato lo vita a Luisa ed Emma Piubello FOTO DIENNEEmma Piubello: aveva 14 anniIl giorno della premiazione di Emma Piubello per il suo dieci e lode ottenuto agli esami di terza media
La scena dell’incidente costato lo vita a Luisa ed Emma Piubello FOTO DIENNEEmma Piubello: aveva 14 anniIl giorno della premiazione di Emma Piubello per il suo dieci e lode ottenuto agli esami di terza media

«Era una ragazza speciale con la S maiuscola e a scuola «giocava» un altro campionato». Più scavi nella vita della studentessa del liceo classico Guarino, Emma Piubello, più raccogli le testimonianze come quella della sua migliore amica Giulia e più ti chiedi perchè una ragazza così solare e amata da tutti doveva morire a soli 14 anni in un incidente stradale insieme alla zia Luisa di 71 anni. C’era una corsa al ricordo, agli attestati di stima e ammirazione ieri a poche ore dalla morte della giovanissima studente del primo anno del liceo classico di San Bonifacio. Tutti ci tengono a raccontare, a descrivere Emma, ricordando i suoi sorrisi, le sue emozioni, le sue speranze e i suoi sogni, tutti schiantatisi in quel fossato d’acqua in auto con la zia e la sorella Vittoria in via Linale sulla strada che da Belfiore porta alla casa dei Piubello in via Camporosolo a San Bonifacio. L’INCIDENTE. Si era appena fatto buio domenica sera quando per cause ancora in corso d’accertamento, il fuoristrada guidata dalla Luisa Piubello di 71 anni, residente a Veronella, è uscita di strada, finendo nel fossato a due passi dalla rotonda sulla Porcilana che conduce nel centro dell’est veronese. Pochi secondi prima, la Pajero Mitsubishi aveva sfiorato la Ford Focus con due ventenni a bordo che stava viaggiando in direzione opposta da San Bonifacio verso Belfiore. I carabinieri della compagnia di San Bonifacio, però, stanno verificando se e quale conseguenza ha avuto questo contatto tra due mezzi. La Ford focus avrebbe subito un danno molto lieve alla carrozzeria nello sfregamento col Suv. Gli stessi militari non escludono che la signora Piubello possa avere avuto un malore. Tra le ipotesi al vaglio dei militari dell’Arma, anche la perdita di controllo dell’auto. Ma tant’è che a causa del tremendo impatto prima col ponticello presente in via Linale e poi con gli argini del canale confinante con la strada, hanno perso la vita Luisa Piubello, e la nipote Emma di soli 14 anni. Sul fuoristrada, c’era anche Vittoria, sorella di Emma e studentessa al quarto anno dello scientifico «Guarino» che ha riportato gravi ferite ma non è in pericolo di vita. Era seduta sul sedile posteriore del fuoristrada. Ora è ricoverata al polo Confortini dell’ospedale di borgo Trento a Verona ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Due giorni fa, le tre donne di casa Piubello stavano tornando dal centro ippico «Paradiso» di Caselle di Sommacampagna dove avevano assistito ad una corsa di cavalli. Tutte e tre avevano questa passione e la condividevano, frequentando spesso anche il circolo «Olivieri» di Santo Stefano di Zimella. Due giorni fa, Luisa Piubello stava accompagnando le nipoti a casa a San Bonifacio dopo aver assistito la manifestazione a Caselle. LA MADRE. «Scriva che Luisa era la loro amata zia», ci tiene a far sapere la madre di Emma dalla sua casa di San Bonifacio. «Mia figlia era brava a scuola, era uscita dalle medie lo scorso anno con la pagella d’oro e un dieci e lode» ci tiene ancora a far sapere la donna. È orgogliosa della figlia che ora non c’è più: «Aveva iniziato il liceo classico Guarino di San Bonifacio con un ottimo rendimento scolastico». E ancora: la giovanissima Emma era impegnata anche nel mondo delle associazioni: «Era scout nel gruppo del San Bonifacio uno e aveva questa grande passione per i cavalli che condivideva con la zia e la sorella Vittoria». Lo strazio della famiglia Piubello sembra infinito accompagnato dal dolore anche del papà Luciano dentista e del gemello di Emma, Adolfo anche lui studente al primo anno del liceo scientifico Guarino nella sezione delle scienze applicate. L’AMICA DEL CUORE. Lei è Giulia, ha 14 anni e ha condiviso con Emma tutte gli anni delle scuole a partire dall’asilo per arrivare fino al liceo Guarino. Lei non parla al telefono, non ce la fa. Parla per lei la madre, le pone le domande e la giovanissima risponde ma la voce arriva comunque al telefono commossa, sempre sul punto di sfociare in un pianto a dirotto. «Emma era sincera, non dimenticherò mai questa sua caratteristica», rivela Giulia. E ancora: «Era la mia amica del cuore, è difficile descriverla in poche parole». Hanno condiviso anche l’impegno negli scout: «Era diventata capo squadriglia delle Pantere». Ora tutti gli amici del reparto del San Bonifacio uno con sede al Duomo si stanno messaggiando sui telefonini, stanno preparando i discorsi da leggere durante i funerali, si raduneranno presto in chiesa per una preghiera in memoria di Emma. «Emma era piena di vita, abbiamo condiviso una vacanza insieme e trovavamo sempre qualche iniziativa, non stavamo mai ferme, ci divertivamo», aggiunge ancora Giulia. Non se ne fa una ragione come tutti: «Lei proprio non si meritava questa fine, era di un’altra categoria, non doveva morire. Ho raccontato tutte queste cose pubblicamente perchè non voglio che Emma se ne vada senza che tutti sappiano quanto era speciale per me così come lo era per tutti». L’INSEGNANTE. «Era stupenda, solare, impegnata nelle relazioni in classe». La professoressa d’inglese Lucia Pavan del liceo Guarini ricorda così la sua studentessa di prima H, Emma Piubello che frequentava la sezione staccata del liceo Guarino nelle classi dietro all’istituto Dal Cero, proprio di fronte alla sua abitazione. E spunta ancora una volta l’altruismo della giovanissima studentessa: «Si faceva portavoce delle esigenze dei suoi compagni di classe coi quali aveva legato fin dai primi giorni», rivela la docente. Spunta ancora una volta la descrizione di una ragazzina, appassionata alla vita: «Amava la musica, era appassionata di cavalli e col sorriso sempre stampato sul viso». •

Giampaolo Chavan

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