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Voto Usa, Verona con il fiato sospeso

di Elena Cardinali
Uno degli ultimi confronti tra Trump e Hillary Clinton: c’è grande attesa per i risultati del voto UsaAlessandro TappariniPaolo ArenaGiovanni Mantovani
Uno degli ultimi confronti tra Trump e Hillary Clinton: c’è grande attesa per i risultati del voto UsaAlessandro TappariniPaolo ArenaGiovanni Mantovani
Uno degli ultimi confronti tra Trump e Hillary Clinton: c’è grande attesa per i risultati del voto UsaAlessandro TappariniPaolo ArenaGiovanni Mantovani
Uno degli ultimi confronti tra Trump e Hillary Clinton: c’è grande attesa per i risultati del voto UsaAlessandro TappariniPaolo ArenaGiovanni Mantovani

L’Election Day tiene con il fiato sospeso molti veronesi, dopo l’agguerrita campagna elettorale che ha visto più volte scontrarsi la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. Ma nessun osservatore sembra voglia sbilanciarsi in un pronostico sul vincitore della sfida che si conclude oggi con l’assegnazione del trofeo, la Casa Bianca.

«L’accesissima sfida tra la Clinton e Trump è stata molto seguita a Verona, come in Italia, perché molti dei temi affrontati da due candidati avevano come oggetto la politica americana in aree vicine all’Italia», spiega l’avvocato Alessandro Tapparini, socio dell’associazione Italia-Stati Uniti d’America di Verona, che stanotte, su Sky Tg24, commenterà la diretta televisiva del voto. «Nei mesi scorsi ci siamo occupati più volte delle lezioni americane, con incontri e confronti. Ma alla fine risulta difficile ipotizzare un vincitore. I pronostici, come nel caso recente della Brexit, spesso si rivelano sbagliati, perché si muovono su dati che “pattinano”. La campagna elettorale americana è stata aggressiva e litigiosa, non ha chiarito molto le idee. Eppure i suoi esiti peseranno non poco sul destino dell’Europa».

«Sarà comunque un finale appassionante», commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere che in questi giorni si trova in Cina. «Per noi gli Stati Uniti sono un Paese strategico, soprattutto per l’export di vino e marmo. Avere buoni rapporti con loro è indispensabile».

Auspica una vittoria di Hillary Clinton il sindaco Flavio Tosi. «La vedo decisamente più all’altezza, inoltre garantirebbe continuità nel rapporti con l’Italia, e quindi anche con Verona. Trump è un fenomeno legato più alla pancia dell’elettorato e si inserisce nel filone populista che nel Regno Unito ha prodotto la Brexit e in Italia la vittoria di Grillo a Roma, un voto contro». Per Calogero Carità, dirigente per molti anni del liceo Montanari, collaboratore dell’associazione Italia-Usa, «l’incertezza sugli esiti delle votazioni americane sono dovute a un sostanziale equilibrio tra i due candidati: Trump non si sa cosa farà, al di là dei proclami, mentre la Clinton, che pure ha una grande esperienza politica, non ha brillato molto nel suo ministero. L’effetto plateale ha prevalso molto e Trump è quello che ha dato più spettacolo. Ma sarà scelto per questo? Forse sì».

Paolo Arena, presidente di Confcommercio e dell’Aeroporto Catullo, giudica la campagna elettorale americana «di grande imbarazzo: invece di parlare di programmi, di soluzioni ai grandi problemi internazionali, si è sprecato tempo a rinfacciarsi scandali. Non si comporta così un aspirante leader che vuol mettersi a disposizione di un Paese».

«Sarà comunque un cambiamento epocale», dice la professoressa Olivia Guaraldo, docente di filosofia politica all’università di Verona. «Se vince la Clinton sarà la prima volta di una donna presidente Negli Stati Uniti; se vince Trump, definito pericoloso dagli stessi commentatori conservatori, si aprono scenari incerti, difficilmente prevedibili. Ovvio che i pronostici siano ancora incerti».

Questa sera, in occasione dell’Election Night Party a Palazzo Bovara a Milano, l’artista veronese Lisa Borgiani presenterà la sua installazione «Homage to the american flag», evento in collaborazione con la Camera di Commercio americana in Italia con il patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d'America. «Clinton e Trump sono alla pari», commenta l’artista che molte volte si è recata negli Stati Uniti. «L’America resta un grande Paese, un posto dove ci sono molti sbocchi per chi ha voglia di fare. Chiunque vinca, cambierà poco».

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