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VERONESI AL REFERENDUM

Tessere esaurite,
uffici comunali
presi d'assalto

Il display di via Adigetto: uffici presi d’assalto per rifare la tessera elettorale
Il display di via Adigetto: uffici presi d’assalto per rifare la tessera elettorale
Il display di via Adigetto: uffici presi d’assalto per rifare la tessera elettorale
Il display di via Adigetto: uffici presi d’assalto per rifare la tessera elettorale

Chiamatela «febbre da referendum». Negli ultimi giorni gli sportelli dell’anagrafe di via Adigetto sono stati letteralmente presi d'assalto dai cittadini veronesi, desiderosi di rinnovare la propria tessera elettorale in vista del voto di oggi per il referendum costituzionale. Chi ha finito i posti liberi per il timbro, chi ha smarrito il documento in chissà quale cassetto, chi ha cambiato indirizzo di residenza e cerca casa in un nuovo collegio. Migliaia di cittadini, tutti assolutamente decisi a esercitare il diritto di voto.

 

La scorsa settimana erano stati 1.217, questa settimana 3.500. Giorno dopo giorno il numero è salito: basti pensare che ieri sono passate dall’ufficio di via Adigetto oltre mille persone, 1.005 per la precisione. E anche oggi, per gli ultimi ritardatari che si accorgeranno di aver smarrito la tessera, ci sarà la possibilità di correre ai ripari: gli sportelli saranno disponibili durante tutto l’orario di apertura dei seggi elettorali, dalle 7 alle 23.

 

Da via Adigetto ieri sono passati elettori di tutti i tipi. Padri in compagnia dei figli, mamme, anziani e giovani. Molti con una “vecchia” tessera in mano, vissuta e piena di timbri. «Ho finito gli spazi: da quando mi è arrivata non ho perso un voto», spiega Francesco, giovane architetto in attesa di lavoro.

 

«È giusto votare: è l’unico momento in cui si può davvero fare la differenza». I motivi sono molteplici. «Bisogna esprimere la propria voce, altrimenti non ci si può lamentare, né dire di essere attivamente coinvolti nel sistema», dice Francesco. «La campagna elettorale di questo referendum è stata molto tesa e molti non hanno capito che il voto, per il sì o per il no, deve essere dato indipendentemente dalle proprie idee politiche, ma sui contenuti: qui non si parla di programmi da realizzare, ma di esprimere un’idea e vederla subito concretizzata».

 

Mario Rindone, invece, si è rivolto agli sportelli dell'Anagrafe per aggiornare l'indirizzo sulla tessera. «Vorrei evitare di avere problemi quando arrivo al seggio, perché ci tengo a dare il mio contributo», spiega.Secondo lo studente Antonio Marino, che si è recato in via Adigetto assieme al padre, l’affluenza alle urne oggi sarà elevata. «Si sta cambiando l'ordinamento italiano, la Costituzione: la partecipazione degli italiani non potrà che essere alta». Lo conferma anche Carla, di professione insegnante: «È dal 2011 che non ci danno l'opportunità di esprimere la nostra voce. Dobbiamo andare a votare, dal momento che in passato si è lottato tanto per ottenere questo diritto».

Manuela Trevisani

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