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RINNOVO DEL CONSIGLIO

Provincia al voto,
affluenza alta
Oggi lo scrutinio

Il presidente Antonio Pastorello davanti alla coda di consiglieri e sindaci arrivati per votare FOTO MARCHIORI
Il presidente Antonio Pastorello davanti alla coda di consiglieri e sindaci arrivati per votare FOTO MARCHIORI
Il presidente Antonio Pastorello davanti alla coda di consiglieri e sindaci arrivati per votare FOTO MARCHIORI
Il presidente Antonio Pastorello davanti alla coda di consiglieri e sindaci arrivati per votare FOTO MARCHIORI

A parole quasi tutti dicono che ci si candida e si corre per puro spirito di servizio «ai territori». In realtà, anche se la riforma Delrio l’ha declassificata ad ente di secondo livello, nei corridoi di via delle Franceschine la battaglia politica sul rinnovo del Consiglio provinciale si sente. La posta in gioco non solo è la conquista della maggioranza nella Loggia di Fra Giocondo, dove Antonio Pastorello, centrodestra, continuerà a fare il presidente. Lo scrutinio rappresenterà soprattutto un test sullo stato di salute delle forze politiche, ma misurerà anche, lo sottolinea il consigliere comunale del Pd Fabio Segattini, «il peso delle componenti interne alle coalizioni e ai partiti». In vista della sfida vera, quella delle elezioni comunali di primavera a Verona e in altri 13 Comuni.

Il primo dato, in attesa dello scrutinio di questa mattina, è quello dell’afflusso ai seggi. Alle 20, ora di chiusura, ha votato l’86,5 per cento, vale a dire 1.108 dei 1.280, tra sindaci e consiglieri comunali di tutta la provincia, aventi diritto. Già alle 16.50 l’afflusso aveva sfiorato il 75 per cento. Un segno, forse, che queste «strane» votazioni continuano ad avere una certo appeal, sia pure, limitato agli «addetti ai lavori».

Centrodestra, Pd-centrosinistra e tosiani si sfidano con tre liste contrapposte: Centrodestra Verona, Insieme per Verona (Pd-centrosinistra) e Verona scaligera (Fare! tosiani e civici). I candidati sono 41. I Comuni al voto sono suddivisi in se fasce, in base al numero di abitanti. I consiglieri saranno 16.

«Ruoli e compiti delle Province sono stati rivisti, ma la cosa più importante è dare rappresentatività ai cittadini di tutto il territorio» assicura Serena Cubico, consigliere comunale a Ferrara, della lista Centrodestra Verona. «E sia chiaro», aggiunge, «presidente e consiglieri lavorano a costo zero». Le fa eco Mirko Corrà, sindaco di Salizzole, della stessa lista: «Al contrario di quello che pensa Renzi un ente intermedio serve... Ma questa», afferma, «è anche l’occasione per dare continuità di gestione al gruppo che fa riferimento a Massimo Giorgetti». Il consigliere regionale di Forza Italia è a qualche metro di distanza a scherzare con Stefano Casali, capogruppo della lista Tosi in Regione ma ormai palesemente schierato con il centrodestra. I suoi candidati sono il veronese Andrea Sardelli e il villafranchese Luca Zamperini. L’ex vicesindaco racconta una barzelletta che parla di due sventurati inseguiti da un orso. «L’importante è che io corra più di te dice uno dei due all’altro». A sponsorizzare Sardelli ci sarebbe anche un altro consigliere regionale «tosiano», Andrea Bassi. Ma altri esponenti della maggioranza di Palazzo Barbieri, in un primo tempo dati in fuga verso Casali, avrebbero cambiato idea nelle ultime ore. La partita interna al fronte tosiano (dove si dice avrebbe pescato anche il sindaco villafranchese Mario Faccioli, giorgettiano doc), sarà quindi la più interessante da analizzare.

Il sindaco Flavio Tosi, che arriva al seggio poco prima delle 18, tuttavia, sdrammatizza: «È solo un voto apolitico di amministratori che votano altri amministratori e se al referendum avesse vinto il sì ora non saremmo qui, siamo di fronte a una riforma rimasta a metà, senza senso... Un test sulle prossime amministrative? Difficile ricondurre a qualcosa del genere queste consultazioni».E.S.

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