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Lungadige pasetto

Protesta in strada
Per i profughi
scatta la denuncia

La protesta dei profughi con blocco del traffico
La protesta dei profughi con blocco del traffico
La protesta dei profughi con blocco del traffico
La protesta dei profughi con blocco del traffico

Non sapevano bene, forse, a quali guai giudiziari sarebbero andati incontro con la protesta messa in scena l’altro ieri in lungadige Pasetto o, forse, pur informati, l’avevano messo in conto. «Rischiamo grosso? Tanto non abbiamo nulla da perdere, peggio di così...», replicavano a chi cercava di convincerli a togliersi dalla strada con la minaccia della denuncia. Denuncia che è arrivata puntuale per tutti e 30 i ragazzi eritrei protagonisti del sit in di martedì. La polizia li ha identificati e segnalati all’autorità giudiziaria per blocco stradale, interruzione di pubblico servizio e manifestazione non preavvisata. Questi i tre reati contestati dalla Questura che ora la magistratura dovrà valutare.

 

Per oltre due ore, martedì a mezzogiorno, i profughi ospitati da mesi a Costagrande e a Prada, in rappresentanza anche dei connazionali presenti in tutta la provincia veronese (una settantina in totale), hanno mandato in tilt il traffico tra lungadige Porta Vittoria, circonvallazione del cimitero, Veronetta e zona universitaria. Si sono stesi sull’asfalto, hanno costruito un «cordone umano» lungo entrambe le carreggiate di lungadige Pasetto impedendo ai mezzi di imboccare, tra Ponte Navi e Aleardi, lungadige Porta Vittoria. Nel giro di pochi minuti, il traffico del quartiere si è bloccato con ripercussioni su tutta la viabilità cittadina.

 

Inutile la presenza di vigili urbani, polizia e carabinieri accorsi in forza per cercare di riportare la situazione alla normalità: gli immigrati non hanno arretrato dalla loro postazione fino a quando la Prefettura ha accettato di incontrarli. Ricevuti dal capo di Gabinetto Alessandro Tortorella, è stato loro nuovamente spiegato che la soluzione non dipende né da Verona né da Roma ma solo dall’Unione Europea che al momento ha bloccato tutte le «ricollocazioni» dei rifugiati: le quote sono esaurite, «non c’è più posto da nessuna parte». Avute le garanzie che non si tratta di «immobilismo» delle istituzioni cittadine ma che i rifugiati in tutte le città italiane vivono la stessa emergenza, che appena la Ue sbloccherà gli ingressi potranno partire, hanno accettato di liberare la strada. La Questura, subito dopo, li ha denunciati.

 

 

C. F.

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