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Muore travolto dalla sua auto davanti a casa

Marco Marras in una foto dell’86
Marco Marras in una foto dell’86
Marco Marras in una foto dell’86
Marco Marras in una foto dell’86

Travolto e ucciso dalla sua automobile. È la tragica fine che il destino ha riservato a Marco Marras, 51 anni, dipendente dell’azienda ospedaliera di Borgo Trento e grande appassionato di montagna. Il dramma si è consumato ieri mattina, poco prima delle otto, davanti all’abitazione, un rustico multifamiliare ristrutturato, in via Masetto, nel territorio comunale di Negrar, dove l’uomo viveva con la moglie. Un luogo incantevole, quasi sulla sommità della collina, immerso nelle campagne della Valpolicella coltivate a viti e olivi e dal quale, nelle giornate limpide si può ammirare il lago di Garda. Un senso di pace e di tranquillità che il dramma consumatosi in pochi attimi ha spazzato via. A poche centinaia di metri si trova il piccolo centro abitato di Maso, un pugno di case raggruppato attorno a una chiesetta da cui partono i sentieri per raggiungere Campi di Sopra, Montericco, Montecchio e Avesa. Arrampicandosi sui tornanti si incontra un gregge di pecore, l’aria è tersa. Poi, ad aprire il sipario sul dramma appena consumatosi, ecco il lampeggiare blu dell’auto della polizia, le pale dell’elicottero giallo del Suem 118 che sferzano il cielo e la disperazione dei presenti. Nessuno ha voglia di parlare, di commentare una tragedia così assurda e così non rimane che osservare la scena da lontano, con gli agenti di polizia che esaminano l’automobile piegata su un fianco e che fanno i rilievi per capirne di più. E, a qualche metro di distanza, il corpo senza vita, pietosamente coperto da un telo bianco, attorno al quale si erano prodigati i soccorritori. Da lì la città, con il suo traffico e i suoi rumori, sembra lontanissima. Ma in una ventina di minuti si possono raggiungere Quinzano e l’ospedale di Borgo Trento, dove la vittima dell’incidente lavorava come amministrativo insieme alla moglie, la dottoressa Paola Marini, responsabile della Farmacia dell’azienda ospedaliera universitaria. Le circostanze della disgrazia sono ancora al vaglio della polizia stradale di Bardolino, intervenuta sul posto. Intorno alle 7,45 Marras era uscito di casa e aveva avviato il motore della sua Land Rover Defender, che si trovava nel parcheggio condominiale lungo la strada che porta al complesso abitativo. Il luogo è in pendenza e, forse per un cattivo funzionamento del freno a mano - il motore era in folle - in cui si trovava il pesante fuoristrada è improvvisamente sceso dalla parte posteriore travolgendo il proprietario che forse è stato trascinato giù dalla portiera aperta. Per il cinquantenne non c’è stato niente da fare. La Land Rover, nella sua breve corsa solitaria, ha divelto la staccionata di legno sul lato opposto della strada cadendo dal terrapieno per adagiarsi, dopo essersi rovesciata su una fiancata, sul prato sottostante, accanto ad un pozzo. Nella caduta, dopo un volo di un paio di metri che il muretto di sassi non è riuscito ad evitare, il dipendente dell’azienda ospedaliera è rimasto intrappolato sotto il grosso automezzo, tanto da rendere necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Verona per sollevarlo e tirar fuori la vittima intrappolata. La prima ad accorgersi della disgrazia è stata la moglie di Marras che ha immediatamente dato l’allarme e chiesto l’intervento dei soccorsi che purtroppo si sono rivelati inutili. Per suo marito il trauma subito era stato fatale. Dall’ospedale di Borgo Trento il centralino di Verona Emergenza ha inviato sul posto dell’incidente un elisoccorso. Ma la corsa contro il tempo per poter salvare il cinquantenne non è bastata. Dopo un disperato tentativo di rianimazione i soccorritori del Suem118 hanno dovuto constatare il decesso dell’uomo. La polizia stradale è rimasta a lungo sul teatro della tragedia per poter capire come sia potuto accadere questa tragica fatalità. PRECEDENTI. Per trovare un fatto analogo a quello avvenuto ieri, nel Veronese, bisogna tornare a fine gennaio 2012 quando una donna di 54 anni, di Mozzecane, rimase schiacciata contro il muro del garage dall’auto che stava per parcheggiare e con la quale, poco prima, era uscita per fare acquisti. La donna, liberata dai vicini che si erano serviti di un cric, morì durante il trasporto in ospedale. Il 9 gennaio 2004, inoltre, a perdere la vita, nel quartiere di San Zeno, fu un ufficiale dell’Esercito, più volte impiegato, anche come pilota di elicotteri, in missioni all’estero. Il tenente colonnello era sceso per azionare il cancello automatico senza tirare il freno a mano e così la macchina, una Peugeot 307, si era messa in moto da sola. Neanche per lui ci fu scmpo. •

Enrico Santi

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