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La tragedia in Africa

Luca, il dolore della moglie Giulia: «Se n'è andato facendo ciò che amava di più». Un docu-film racconterà la sua storia

Falcon è morto in un incidente in moto il giorno dopo il suo 35esimo compleanno. Con la sua associazione donava protesi ai bambini vittime delle guerre
Luca Falcon con un bambino africano, entrambi con la protesi alla gamba
Luca Falcon con un bambino africano, entrambi con la protesi alla gamba
Luca Falcon con un bambino africano, entrambi con la protesi alla gamba
Luca Falcon con un bambino africano, entrambi con la protesi alla gamba

Un dolore immenso. Disperazione e rabbia per una morte che nessuno si poteva aspettare. Un dramma che vivono Giulia Trabucco e Marta Falcon, moglie e madre di Luca, il biker veronese morto quattro giorni fa in un incidente stradale in Angola, una delle tappe del viaggio in solitaria dal Ghana al Sudafrica. Sono giorni di strazio e di infinito dolore per Giulia e Marta che cercano di dare un senso ad una vita che ora senso non ne ha. Devono maturare il lutto di una tragedia assurda quanto irrazionale.

«Almeno sappiamo che si è spento facendo ciò che amava di più nella vita: viaggiare in moto. Io invece resto qui. A chiedermi che senso abbia una cosa del genere», scrive Giulia su facebook.

 

L’attività di Karma on the Road

Luca aveva cercato di darne il senso dopo l’incidente del 2016 dal quale era uscito amputato alla gamba sinistra e con un braccio che rispondeva a fatica, e con Giulia avevano fondato Karma on the Road, associazione benefica impegnata a raccogliere protesi dismesse e rigenerate, e donazioni a favore di chi ne ha più bisogno, in particolare l’Africa e i bambini amputati vittime di guerre. 600 le protesi raccolte in tre anni, e donate all’Orthopedic Training Center di Nsawam in Ghana, dove erano stati l’ultima volta lo scorso dicembre. Karma on the Road era stata ospitata alle ultime edizioni del Motor Bike Expo.

Il tragico schianto all’indomani del trentacinquesimo compleanno. Era partito il 4 febbraio dall’aeroporto di Bologna, la moglie Giulia Trabucco compagna di tanti viaggi solidali era rimasta a casa; dopo avere attraversato Ghana, Nigeria, Camerun, Repubblica del Congo e Angola, stava proseguendo nell’ex colonia portoghese per raggiungere poi Città del Capo, in Sud Africa. La dinamica dell’incidente non è stata ancora chiarita con precisione: Luca si è scontrato con un camion che - verosimilmente ha invaso la corsia opposta sulla quale viaggiava il biker 35enne. Prima di partire, aveva detto a Giulia: «Raggiungerò il Sud-Africa, o morirò provandoci».

 

Una lunga scia di dolore

La tragedia della morte è rimbalzata dall’Africa ai social dedicati ai rider e poi sul sito di Karma on the Road dove è stata letta con sgomento da Giulia e Marta. In contatto diretto con l’ambasciata di Angola per conoscere la dinamica, e quella italiana per riportare il corpo, si sono fatte carico della notizia avvisando parenti e amici attraverso la pagina facebook. «Sempre epico, il mio amore era fatto così, o tutto o niente, e ora è con il cuore a pezzi che vi scrivo».

 

Il compleanno e la gioia di Luca

Il giorno prima della tragedia Luca aveva festeggiato i 35 anni. «Il mio Scronky era felice, il post del suo compleanno lo dimostra, inoltre mi hanno detto che è stato istantaneo, non si deve essere accorto di niente». E aggiunge: «Almeno sappiamo che si è spento facendo ciò che amava di più nella vita: viaggiare in moto. Ora però non vedo cosa dovrei imparare da tutto questo. Il buio ha preso il posto della speranza, forse l’ho usata tutta in questi anni di conquiste, o più probabilmente mi è stata portata via con lui. Ammetto di essere inc… nera e totalmente delusa dalla vita. Non so se mi passerà mai».

 

Il docu-film

Dal loro progetto è nato un docu-film con lo scopo di promuovere l’inserimento sociale di persone amputate. «La testimonianza della sua forza, del suo immenso coraggio e di quanto lui ed io siamo riusciti a fare da soli in questi anni. Vi giuro che onorerò la sua memoria. Appena avrò notizie comunicherò a tutti voi dove e quando avverrà il suo funerale, che sarà civile come lui voleva».

Conosceremo più da vicino Luca Falcon nel docu-film la cui produzione è ormai ultimata, annunciato alla Fiera di Verona che ha ospitato Karma on the Road nelle ultime edizioni di Motorbike Expo. All’interno della kermesse dedicata alla due ruote ha iniziato a perdere forma il docu-film che ripercorre la seconda parte della vita di Luca, quella dedicata alla riabilitazione ripercorrendo davanti alla telecamera l’intimità del dolore, la voglia urlata di ripartire dopo l’incidente del 2016, il progetto che cambia la vita a sé e agli altri. «Spero solo che apprezzerete la sincerità”» ha auspicato. Ora Karma on the Road è tutto nelle mani della moglie Giulia, e certamente non sarà sola.

Anna Perlini

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