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Incidente di via Murari Bra

«Forza Tommaso»
Resta gravissimo
il fattorino investito

L'incidente di via Murari Bra
Tommaso Donisi
Tommaso Donisi
Tommaso Donisi
Tommaso Donisi

Tommaso si arrangiava con lavoretti saltuari in attesa di poter realizzare il suo sogno di imprenditore. Da un anno stava cercando di commercializzare in Italia una bibita a base di canna da zucchero scoperta in uno dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo. L’ultimo, in Australia, dove ha vissuto per mesi portando a casa quella «novità» che, secondo i suoi calcoli, qui da noi avrebbe avuto tanto successo. Aveva preso contatti con le grandi catene di distribuzione, «ci credeva, aveva investito molto in questo progetto», spiegano i familiari, «il suo sogno di “farsi da solo“ prima o poi si sarebbe realizzato e se lo meritava. Speriamo possa tornare ad essere ancora così. Tommaso è determinato, è uno che non molla. È grande e grosso, sano. La sua passione? La pesca, ore e ore in mezzo al mare o al lago ad aspettare che i pesci abbocchino. Ne ha presi da record, in ogni posto del mondo. Ce la deve fare, stavolta c’è in gioco la sua vita e non deve mollare».

 

Tommaso Donisi è il ventottenne «pony express» che l’altra sera è volato a terra dal suo scooter mentre stava andando a consegnare pizze a domicilio, alle Golosine. In via Murari Brà, all'incrocio con via Zecchinato, il terribile scontro con una Yaris guidata da una veronese di 43 anni che non è riuscita ad evitare l’impatto. Tommaso ha avuto la peggio, è rotolato sull'asfalto e ha battuto violentemente il capo. Rianimato per oltre mezz’ora dai medici del 118 che alla fine sono riusciti a stabilizzarlo e a intubarlo, ora è ricoverato in rianimazione, all’ospedale di Borgo Trento, in condizioni molto gravi.

 

Cause e dinamica dello scontro sono all'esame della polizia urbana rimasta in strada tutta notte per i rilievi e del sostituto procuratore Stefano Aresu che ha indagato la donna per lesioni personali stradali. Tommaso è uno dei tanti giovani che si danno da fare per non pesare economicamente sulla famiglia in attesa di trovare un’occupazione stabile, uno di quelli pronto a «sporcarsi le mani» e ad accettare impieghi precari di ogni tipo. Da qualche tempo consegnava pizze a domicilio, sul suo motorino «Scarabeo» girava in lungo e largo la città, col brutto e bello tempo. Portava la cena a una famiglia anche l’altra sera, sempre son il sorriso, faceva volentieri il «porta pizza» in attesa di buone notizie per il suo futuro business, «non si ferma mai, Tommaso», ripete una parente, «è inarrestabile, sempre in cerca di qualcosa da fare, pieno di entusiasmo per tutto, anche per il lavoretto umile che faceva senza lamentarsi mai, ogni sera, ad ogni ora, fino a tardi». Le sua vita è attaccata ad un filo, i medici non si sbilanciano ma la situazione è difficile. Al comando dei vigili confermano che entrambi i mezzi, macchina e scooter, sono sotto sequestro a disposizione della Procura per ricostruire la dinamica dell’incidente e quindi le responsabilità di chi l’ha causato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Camilla Ferro

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