«Se i suoi si accorgono che lei mi scrive, la fanno fuori. La legge in Pakistan permette queste cose, anche se ora c’è il Ramadan. Possono uccidere una ragazza che per loro è disonorata». Teme il peggio, Cristian, il fidanzato ventenne di Farah, il «ponte» con l’Italia per la studentessa pakistana che ha lanciato ripetuti appelli d’aiuto a compagne di scuola e insegnanti per poter uscire dall’incubo che sta vivendo.
«Mi ha chiesto di attivare associazioni internazionali, come Amnesty International, e anche Le Iene, per far pressione sulle autorità pakistane affinchè intervengano in sua difesa», continua Cristian. E lui si è già rivolto a un pakistano che vive a Brescia e che è referente di Amnesty International che si è già attivato con la sede di Londra per avviare un’iniziativa di soccorso per Farah. Intanto Cristian ricostruisce gli ultimi mesi senza la sua ragazza, conosciuta ancora in prima media, e rimasta da allora nel suo cuore.