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Cartello razzista sulla porta
«È un dispetto». Indaga la Digos

Il cartello razzista a Librolandia
Il cartello razzista a Librolandia
Il cartello razzista a Librolandia
Il cartello razzista a Librolandia

Il cartello «Vietato l’ingresso ai negri» era in evidenza nella parte bassa della vetrina. Ed è rimasto esposto almeno da mezzogiorno di ieri fino alle 15, affisso sulla porta del circolo «Librolandia» in via Barbarani 28b a Verona. Poi è stato fatto sparire forse dagli stessi soci del «club». Fino a ieri sera, però, non si sapeva chi aveva attaccato quel cartello ieri mattina. Resta, quindi, ancora un giallo l’evento verificatosi nella zona di San Zeno. Sul posto ieri pomeriggio, è intervenuta la polizia scientifica che ha scattato la foto della scritta.

È stata sentita anche la responsabile del circolo che ha negato qualsiasi coinvolgimento con il gesto razzista. D’altro canto, non risulta a chi indaga che la responsabile del circolo abbia mai fatto parte di qualsivoglia movimento politico.

Gli stessi inquirenti definiscono l’episodio grave e ieri sera stavano preparando la segnalazione dell’episodio da inviare in procura. Nel verbale, si ipotizza l’accusa d’istigazione all’odio razziale, previsto dalla legge Mancino. Le indagini continueranno nei prossimi giorni. In questura, tendono ad escludere che ci siano manovre politiche o c’entrino in qualche modo movimenti legati all’estrema destra.

Tutto inizia ieri intorno a mezzogiorno quando un giovane veronese transita davanti alla sede del circolo culturale «Librolandia» vicino a piazza Corrubbio. Dà un’occhiata alla vetrina e nota scandalizzato quel cartello con quella scritta «Vietato l’ingresso ai negri». Non ci pensa un attimo, scatta la foto e la posta su Facebook una volta rientrato a casa. L’immagine fa subito il giro del web e viene duramente censurata dai commentatori dei social media oltre ad essere condivisa da una decina di persone.

C’è anche chi transita poco dopo le 15 di ieri di nuovo davanti al circolo. Il cartello è ancora lì e fa sempre mostra di sè nella parte bassa dell’ingresso del circolo. E c’è chi scatta ancora foto. Questa volta, però, la porta si apre e una giovane invita con veemenza il passante ad andarsene e a non fare foto altrimenti lo avrebbe denunciato. Non è finita qui: qualcuno segnala il cartello al 113 e nel giro di pochi minuti, arrivano gli agenti della Scientifica.

Una socia del circolo «Librolandia», interpellata da L’Arena preferisce non dilungarsi troppo sulla vicenda: «Non sappiamo chi ha attaccato quel cartello noi non c’entriamo nulla con questa storia. Forse è stato qualcuno che ci vuole male», fa sapere al cellulare nello stesso momento in cui arrivano gli agenti della Questura. La stessa socia poi nega decisamente che il circolo abbia mai avuto un orientamento politico.

Su internet, appare anche una recensione di Librolandia scritto da Eleonora risalente al 2009. «Quasi dal nulla un bel giorno» esordisce, «è saltato fuori questo piccolo negozietto stipato di libri usati». E ancora: «Questo posto (...) è un po’ magico». Il motivo? «Dopo tante catene di negozi, a Verona ha aperto un piccolo esercizio a misura d’uomo e chissà cosa troverete frugando al suo interno». E cosa si può scovare emerge subito: «Troverete libri scolastici usati per medie e superiori e anche i vostri potranno essere rottamati. E conclude: «Un salto io lo farei».

Giampaolo Chavan

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