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Il personaggio

Il prof che per cinque estati ha percorso il cammino di Santiago: «Sfido la mia forza di volontà»

di Anna Perlini
Il cammino dei pellegrini dal 2019 ogni luglio una tratta diversa
Andrea Etrari in uno dei suoi cammini
Andrea Etrari in uno dei suoi cammini
Il cammino di Etrari


Nelle ultime cinque estati un percorso diverso, e il punto di arrivo ad eccezione di una stagione sempre lo stesso: Santiago di Compostela. Andrea Etrari, cinquantasettenne insegnate di educazione fisica, ha percorso il cammino dei pellegrini in lungo e largo, dal 2019 ogni luglio una tratta diversa.

La prima volta

«La prima volta sono partito con mio figlio Michele che aveva appena concluso la quarta superiore; ci siamo detti: andiamo, dovessimo stancarci prenderemo il treno e gireremo la Spagna», racconta. «Invece dopo 400 chilometri da Leon a Santiago, visto che ce la stavamo godendo abbiamo aggiunto altre tre tappe, concludendo a Finisterre dove si trova la pietra del km 0».

Con la moglie

Questo è il secondo tratto del lunghissimo Camino, così l’anno successivo decide di affrontare la prima parte per completarlo. Lo accompagna la moglie Lucia, da Saint Jean Pied de-Port sui Pirenei a Leon. «Arrivati a Burgos, Lucia decide di tornare a casa, l’accompagno con il pullman all’aeroporto vicino e torno indietro perchè mi scocciava saltare i 20 chilometri di tappa. Ho concluso da solo le ultime sei che mancavano per completare i quasi novecento chilometri dell'intero cammino. Era l’estate post Covid, incontravamo pochi pellegrini e gli ostelli non sempre erano aperti, è stato comunque piacevole».

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Con il figlio

Arriviamo all’anno 2021, la meta è di nuovo Santiago di Compostela. Torna con il figlio Michele, questa volta percorrendo il Camino Portoghese Centrale, il secondo percorso più popolare, partendo dalla Cattedrale di Porto. «Inizierebbe da Lisbona con variante per Fatima, ma non avevo molti giorni a disposizione e i postumi del coronavirus erano ancora in agguato. Il percorso è ben segnalato, siamo giunti a Santiago da sud».
Altra stagione, altro viaggio, questa volta con l’amico Alessandro D’Errico, giornalista di TeleArena. «A Pamplona alla Festa di San Firmino decidiamo di percorre quattro tappe francesi fino a Logroño per un centinaio di chilometri, poi ci salutiamo, Alessandro torna e io mi trasferisco a Ferrol in Galizia, la città di Francisco Franco e dove approdavano le navi inglesi: da lì mi dirigo a Santiago per 130 chilometri in solitaria e concludo a Finisterre».

Forza di volontà

Quest’anno è tornato sulla costa portoghese, l’Atlantico di Porto, con la moglie Lucia e la figlia Elisa. «E’ il tratto più pianeggiante e un giorno ci siamo spinti a coprire 38 chilometri. Siamo stati bene insieme, e ci siamo concessi un letto nei bed&breakfast e non più negli ostelli. Il clima era perfetto, 22° in Galizia mentre mi giungevano notizie dell’Italia sotto la morsa di caldo torrido».
Non c’è spinta spirituale o sportiva alla base, o forse sì. «Lo faccio per me stesso, con la forza di volontà rendo conto solo a me. Non sono il tipo che se ne sta sdraiato su un lettino davanti al mare».

L’idea nel 2019

La voglia di affrontare il cammino gli è scattata nella primavera del 2019. «Ero a Pamplona durante le vacanze di carnevale e in ogni angolo vedevo pubblicizzato il percorso. Mi sono detto che era fattibile se ogni anno veniva percorso da tanta gente, la molla è scatta ascoltando i racconti di alcuni amici e ho deciso che non volevo più dire: “un giorno lo farò anch’io”. Le spese si possono contenere, occorre però avere tempo a disposizione e un buon allenamento perché certi tratti sono dei veri e propri valichi da superare. I miei figli? Parlando diverse lingue hanno conosciuto tantissime persone con cui sono rimasti in contatto; sono stati una buona compagnia e non si sono mai lamentati della stanchezza, né dei luoghi dove dormivamo».

Lo zaino 

Negli anni ha imparato anche cosa mettere nello zaino. «La prima volta pesava 10 chili, ho dimezzare il contenuto con pochi indumenti di ricambio sapendo che troveremo sempre una lavadora e una secadora per ripulirli, e prodotti per l’igiene personale ma negli ostelli si trova sempre un sapone; la cosa più importante sono le scarpe, da trekking e un paio di ricambio».
Come la maggior parte dei pellegrini si è munito del credencial, il passaporto timbrato nei luoghi dove ha mangiato o dormito, da esibire all'Oficina del Peregrino a Santiago; è la prova di aver compiuto il viaggio secondo il percorso ufficiale.


I progetti

Dopo cinque camini non è ancora appagato. «Ne ho almeno tre in programma: il Camino Primitivo che è il più antico percorso di pellegrinaggio da Oviedo nelle Asturie ed è molto verde, il Camino del Norte dalla città basca di Irun caratterizzato da ardue salite, poi dall’Andalusia da percorrere in autunno perché camminare sotto il sole e 40° è poco allettante. Quel giorno che andrò in pensione ci tornerò ancora ma questa volta nella stagione autunnale».

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