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I PRIMI PARTICOLARI DELLA CONFESSIONE

Madre e figlia uccise
«L'omicida?
Nessun pentimento»

Mirela Balan con la figlia Larisa Elena
Mirela Balan con la figlia Larisa Elena
Mirela Balan con la figlia Larisa Elena
Mirela Balan con la figlia Larisa Elena

«Non ha mai dato il minimo segno di pentimento, dimostrando una freddezza che lascia davvero scossi». Lo ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, col. Pietro Oresta, rilevando i particolari del duplice omicidio compiuto da Andrei Filip, il 20enne romeno che ha confessato di avere ucciso la madre, Mirela Balan, che avrebbe compiuto 41 anni martedì prossimo, e la sorellastra Larisa Elena, 12 anni ad aprile, nata da un’altra relazione della donna. «Le uniche cose che ha chiesto durante il lungo interrogatorio in caserma - ha spiegato il col. Oresta - sono state una sigaretta e di andare al bagno». «Nessuna parola di ravvedimento - ha aggiunto - in un episodio di particolare e straordinaria gravità soprattutto per le modalità e per i dettagli del duplice delitto che sono stati raccontati dal ragazzo». «Nell’ammettere le proprie responsabilità - ha aggiunto - è stato lucido e freddo, in maniera abbastanza impressionante. Sembrava quasi che raccontasse un fatto compiuto da altri, come se avesse visto un film». L’ufficiale dell’Arma ha sottolineato che Filip «dopo aver tentato di modificare il quadro della sua ricostruzione, ha raccontato cose non credibili, dando segni di nervosismo. Prima di andare in Romania, e dopo aver gettato le borse con i cadaveri, ha preso la borsetta della madre e l’ha gettata nell’Adige per cercare di depistare e far credere che la donna si fosse suicidata. Infatti i cani molecolari avevano puntato proprio quella zona. Per l’investigatore, »gli elementi a suo carico erano evidenti e importanti e a quel punto ha reso dichiarazioni spontanee che successivamente sono state confermate davanti al pubblico ministro, alla presenza dell’avvocato d’ufficio«. »Ma devo dire - ha aggiunto - che un contributo iniziale fondamentale alle indagini è stato assicurato dal comandante della stazione dei Carabinieri di Ronco all’Adige, maresciallo Michele Riefoli, con il brigadiere Sechi e con il Reparto Operativo e l’Aliquota del Nucleo radiomobile della Compagnia di Legnago, con il maresciallo Zanoli e il luototenente Tenani«. »Adesso siamo concentrati nella ricerca dei corpi della madre e della sorellastra, con l’ausilio delle Unità specializzate del Comando sommozzatori dei Carabinieri di Genova« ha concluso il col. Oresta.

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