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Vivono in piazza
con il caravan
E scoppia il caso

Camion e caravan della famiglia di giostrai  nel piazzale da Giussano FOTO PECORA
Camion e caravan della famiglia di giostrai nel piazzale da Giussano FOTO PECORA
Camion e caravan della famiglia di giostrai  nel piazzale da Giussano FOTO PECORA
Camion e caravan della famiglia di giostrai nel piazzale da Giussano FOTO PECORA

Un nuovo caso giostrai a Buttapietra. La storia è quella di una famiglia di italiani che di professione gestisce le attrazioni che si trovano girando per sagre e fiere. Una famiglia che, dopo aver svernato in paese per anni godendo di una sorta di inespresso beneplacito, ora rischia di diventare una presenza scomoda.

È composta da padre e madre, due figli, una diciottenne e un ragazzo che frequenta la seconda media, oltre che dai genitori di lui. Sei persone che da settembre a giugno rimangono stabilmente accampate in un’area pubblica per paese, per favorire l’istruzione del più piccolo del gruppo.

Anche quest’anno, come aveva fatto nei cinque precedenti, questa famiglia, dopo aver portato le proprie giostre in paese per la sagra settembrina, ha infatti deciso di fermarsi piazzando camion e caravan sul piazzale Alberto da Giussano, uno spazio solitamente inutilizzato che si trova a lato delle ex-scuole medie. «Finora non ci sono mai stati problemi», spiega il capofamiglia, «con le persone che abitano qui attorno abbiamo un ottimo rapporto, teniamo in ordine l’area in cui stiamo e abbiamo un regolare allacciamento della corrente», aggiunge.

In effetti notizie di lamentele vere e proprie non ce ne sono, anche se ci sarebbero alcune questioni, per così dire tecniche, da risolvere. È quanto suppongono i consiglieri della Lega nord Renzo Giacopuzzi e Antonio Pegoraro, che hanno presentato un’ interrogazione al sindaco con cui vogliono sapere dove vengono scaricate le acque nere delle roulottes, se davvero c’è un allacciamento Enel, se le case mobili sono attaccate all’acquedotto e se i loro abitanti effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti, «visto che in Comune non risultano utenze o addebiti di bollette e imposte a loro carico».

«Quello spazio non è attrezzato ad accogliere carovane di questo genere, per cui a nostro avviso queste persone devono essere allontanate», dicono i rappresentanti del Carroccio. E aggiungono: «Quella famiglia non deve più essere ospitata gratuitamente a spese della collettività».

Sembra di essere tornati indietro di tre anni. Nel settembre del 2014, infatti, a Buttapietra aveva riempito le cronache un caso analogo, quello della famiglia Stevanato. Anche in quel caso si trattava di giostrai che si erano fermati nel piazzale intitolato al leggendario guerriero preso a simbolo dalla prima Lega: nonni, figli e nipoti che erano proprietari di un terreno dal quale erano stati mandati via dal Comune, perché si trattava di un’area a destinazione agricola e non residenziale.

Quella situazione, cui Giacopuzzi era contrario, era stata sistemata. Non altrettanto è però avvenuto in quest’ultimo caso. «Mio figlio ha sempre frequentato le scuole a Buttapietra, perché abbiamo deciso per il suo bene di far sì che non cambi continuamente istituto e qui frequenta anche il catechismo, per cui abbiamo scelto di avere un posto fisso in cui stare, anche se tenere qui i caravan e spostarci con le giostre per noi è un costo», dice il papà. Il quale spiega che non se la sente di far vivere la sua famiglia nell’unica area attrezzata vicina, quella del quartiere Stadio a Verona. «Lì c’è di tutto, non mi pare proprio il posto giusto per farci crescere dei figli», racconta. Precisando che lui di terreni di proprietà in cui mettersi non ne ha, ma che è andato a parlare con il sindaco per trovare un modo per restare a Buttapietra. La sindaca, però, per ora non dice se una soluzione è possibile o se invece dovranno andarsene da piazza Alberto Da Giussano. «L’unica cosa che posso affermare è che c’è stato un sopralluogo della polizia municipale, con cui ora mi dovrò confrontare», spiega Sara Moretto.

Luca Fiorin

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