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«Varianti verdi»
sì a trasformare
i terreni in agricoli

Restituire a destinazione agricola le aree edificabili. Lo consente il nuovo bando pubblicato dal Comune di Nogarole Rocca, in esecuzione della legge regionale sulle Varianti verdi. L’avviso, firmato dal sindaco Paolo Tovo, è stato pubblicato all’albo pretorio ed è datato 19 gennaio. I proprietari che intendono chiedere la riclassificazione urbanistica dei loro terreni, privando di potenziale edificatorio le superfici destinate dal piano regolatore alla costruzione di case o insediamenti produttivi, devono presentare istanza, secondo un modello scaricabile dal portale del Comune o da richiedere all’Ufficio protocollo, entro 60 giorni.

La possibilità è stata offerta dalla legge regionale numero 4 del 2015, cosiddetta delle Varianti verdi, ed è già stata sperimentata a Nogarole. Al primo bando, che risale appunto a due anni fa, aveva partecipato un numero consistente di proprietari che stanchi di pagare l’Imu senza riuscire a costruire, complice la crisi economica, avevano cominciato a valutare di tornare alla destinazione agricola. Un percorso a ritroso quasi impossibile in tempi rapidi prima dell’entrata in vigore della legge veneta, perché subordinato a modifiche da apportare al Prg. Le richieste di riclassificazione avevano interessato 800 mila metri quadrati di ex aree edificabili che sono tornate verdi. «La norma prevede che ogni anno i Comuni entro il 31 gennaio provvedano a riformulare il bando, ma già l’anno scorso l’interesse è stato scarso. La gran parte delle domande di trasformazione è stata soddisfatta nel 2015», spiega il vice sindaco Luca Trentini, con delega alle Attività economiche, «ora ci attendiamo un numero di istanze limitato, considerando tra l’altro che finora non sono arrivate domande da parte di proprietari con terreni che insistono sull’area della Porta Sud di Verona», prevista dal piano Quadrante Europa del 1999, per 960 mila metri quadrati circa, destinata ad interventi commerciali, direzionali e di logistica e servizi. «Occorre anche ricordare che le richieste dovranno essere valutate in coerenza con il contesto urbanistico in cui sono inserite le superfici», evidenzia Trentini. Le istanze saranno prese in esame dal Comune entro 60 giorni e poi dovranno passare al vaglio del consiglio comunale.VA.ZA.

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