<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Una comunità lo piange
«Era un grande uomo»

La comunità ha appreso con grande dolore la morte di Glauco Pretto. Nato nel 1928 ad Albino (BG) da genitori veronesi, ha vissuto a Povegliano l’infanzia e la giovinezza. E a Povegliano è rimasto molto legato, tanto che lo considerava il paese natale. Dai poveglianesi è stato ricambiato nella stima e nell’affetto e nel 2008 l’amministrazione comunale lo ha insignito della cittadinanza onoraria per «l’indiscusso contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale e della tradizione popolare del territorio di Povegliano, nonché al prestigio e all’immagine del Comune apportati dai suoi lavori e dalla sua figura».

Nel corso della cerimonia di conferimento era commosso e si era detto «onorato del riconoscimento, così bello ed affettuoso». Risiedeva a Dossobuono, ma è sempre stato legato a filo doppio a Povegliano: ha coltivato amicizie e nei suoi scritti di storia e di poesia ha valorizzato quella che considerava la sua «patria».

Uomo di cultura e autore di opere di divulgazione umanistica e scientifica, nei racconti e nelle poesie (in particolare nella raccolta in vernacolo A desligar figure e sentimenti) ha ritratto volti e luoghi della Povegliano di alcuni decenni fa. Con Vita col baco da seta ha offerto un tributo scientifico al mondo del baco da seta e delle filande, comprese le due che esistevano in paese.

«Il testo», teneva a sottolineare, «non vuole essere un manuale sulla seta, ma una narrazione della vita di coloro che della seta hanno fatto per decenni la propria professione e dei quali è giusto ricordare i sacrifici e le passioni». Ha risposto con entusiasmo disinteressato quando gli è stato chiesto di scrivere Madonna dell’Uva Secca. Un borgo una chiesa, storia della contrada, del santuario e del suo recupero, e Mons. Luigi Bonfante arciprete di Povegliano. Uomo e prete del suo tempo, documentata biografia del sacerdote e un panorama sulle vicende della storia di Povegliano nella prima metà del 1900.

In paese ha tenuto numerosi incontri e conferenze culturali. Era socio del Circolo fotografico di Povegliano con il quale ha collaborato, assieme a don Domenico Romani, alla pubblicazione del libro fotografico 1916. L’Italia impara a fare la guerra.

Il sindaco Anna Maria Bigon esterna il grande dispiacere per la perdita di Glauco Pretto: «A nome del paese esprimo condoglianze ai famigliari, ai parenti e agli amici. Gli abbiamo conferito la cittadinanza onoraria perché è sempre stato un punto di riferimento culturale, ma anche personale, perché il suo spessore umano coinvolgeva ogni aspetto della vita. Mi dispiace anche perché nell’ultima occasione in cui l’ho incontrato aveva espresso il desiderio di ritornare nel suo paese, che per lui era il punto di riferimento».

Giovanni Moletta, socio del circolo fotografico che ha conosciuto molto bene Glauco Pretto, ne sottolinea le qualità umane: «In vent’anni di amicizia ho potuto apprezzarne la grande generosità e disponibilità per ogni associazione che a lui si rivolgeva e l’entusiasmo con cui collaborava alle iniziative. Abbiamo perso un grande uomo».

Con toni commossi Ugo Soffiatti ne ricorda «l’amicizia profonda durata una vita intera e basata soprattutto su una stessa concezione di vita e su una comunanza di interessi culturali».GI.BO.

Suggerimenti