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Tutti contro la rotonda di Tosi
Il sindaco Faccioli: «Una follia»

L’ipotesi di uscita dalla tangenziale, col sottopasso, progettata dalla Netmobility per Villafranca
L’ipotesi di uscita dalla tangenziale, col sottopasso, progettata dalla Netmobility per Villafranca
L’ipotesi di uscita dalla tangenziale, col sottopasso, progettata dalla Netmobility per Villafranca
L’ipotesi di uscita dalla tangenziale, col sottopasso, progettata dalla Netmobility per Villafranca

Villafranca contro la rotonda di Madonna di Dossobuono, annunciata ieri a L’Arena dal sindaco di Verona Flavio Tosi, che già ha un progetto definitivo e sarebbe finanziata con 440mila euro per metà da Verona e per metà dall’autostrada A4.

«È una follia», sbotta il primo cittadino Mario Faccioli. «Decreterà la morte di Dossobuono. Stiamo facendo una battaglia sulla A22 perché si trovi soluzione alla viabilità dell’aeroporto Catullo e ora spunta questa rotatoria. Se la A4 ha soldi da investire lo faccia per il traffico diretto allo scalo aeroportuale, non per scaricarne di nuovo nella nostra frazione. È inaccettabile. Verona deve fermarsi. Faremo di tutto per ostacolare l’intervento».

La rotatoria, destinata a veicolare i mezzi in uscita dalla tangenziale da Est all’altezza del ristorante Ciccarelli, è vista come una soluzione contingente ed estemporanea, che però provocherà un aumento delle auto che attraverseranno Dossobuono.

Villafranca propone, invece, di sciogliere quel nodo viabilistico all’interno della tangenziale con un’uscita per la cittadina e per l’aeroporto mediante un sottopasso. Per discutere l’ipotesi l’assessore all’urbanistica Roberto Dall’ Oca ha chiesto un appuntamento al consigliere veronese Franscesco Spangaro, presidente della commissione viabilità e traffico.

«La rotonda non è la soluzione», spiega. «Il nostro intervento ha un senso più logico e risolve diverse problematicità legate a questo nodo che va sciolto». Sulla tangenziale, infatti, provenendo da Est, da decenni non è possibile uscire in direzione di Villafranca se non allungando il percorso. Gli automobilisti preferiscono così tentare pericolose manovre a Madonna di Dossobuono: escono e fanno inversione a U alla prima occasione, oppure imboccano via Mantovana e girano in un piccolo parcheggio, per poi reimmettersi sulla Postumia. Il rischio di incidenti è alto in quel punto, quindi, e poi le auto si dirigono a Dossobuono dove già passano 160 veicoli l’ora, secondo lo studio della Netmobility incaricata da Villafranca di redigere il Piano urbanistico della mobilità nel quale c’è anche l’ipotesi alternativa alla rotonda veronese. Molto più complessa e costosa, in realtà, (servono diversi milioni di euro) ma definitiva: «Darebbe soluzione a più problematiche», spiega Dall’Oca. «Soprattutto tenendo conto dei cambiamenti futuri della viabilità e delle esigenze di tutto il territorio e non solo di quell’unico punto».

L’ipotesi prevede l’uscita per Villafranca, per le auto provenienti da Est sulla tangenziale, attraverso un sottopasso dell’attuale arteria a una corsia. Lì, per chi viaggia nel senso contrario, le corsie diventerebbero due, sempre con sottopasso, consentendo l’immissione dei mezzi alla tangenziale in sicurezza: oggi c’è una sola carreggiata e l’ingresso è pericoloso. «Gli automobilisti potrebbero dirigersi al Catullo, a Villafranca o prendere la Grezzanella e senza passare per Dossobuono. Inoltre», conclude Dall’Oca, «l’intervento cadrebbe su terreno di Veneto strade: non servono espropri. Il costo è alto, circa quattro milioni; ma sono molti gli enti che potrebbero concorrere: aeroporto, Regione, due autostrade e due Comuni».

Maria Vittoria Adami

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