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Treni troppo pericolosi «Bisogna intervenire»

Dopo l’aggressione verbale del capotreno del convoglio in viaggio da Mantova a Verona, avvenuta mercoledì sera, interviene il segretario generale della Fit Cisl Veneto, Claudio Capozucca, per denunciare l’accaduto e le condizioni di perenne pericolo in cui si trovano a viaggiare i passeggeri e a lavorare il personale in servizio sulle carrozze. Mercoledì, va ricordato, due ragazzi di origine nigeriana avevano insultato il capotreno che insisteva per vedere il loro biglietto e in soccorso della donna era arrivato un passeggerop, che per questo motivo si è preso un pugno in faccia. I due, scesi alla stazione di Villafranca tentando la fuga, erano stati in realtà identificati e denunciati dai carabinieri. Per l’uomo aggredito, una visita all’ospedale di Mantova e una prognosi di 30 giorni. «Questa è stata l’ennesima grave aggressione sui treni. Il povero e coraggioso utente di Trenitalia è finito in ospedale con uno zigomo fratturato. È ormai un quotidiano bollettino dal fronte. Tutti dicono la loro sull’argomento sicurezza, ma la situazione non cambia», scrive il segretario Fit Cisl. «Siamo alla vigilia dell’approvazione del decreto sicurezza: ma qual è la soluzione? Armare i cittadini che viaggiano sui treni? Diciamo basta alle frasi fatte e agli incontri inconcludenti». Il sindacato denuncia lo scaricabarile tra chi gestisce il servizio (Trenitalia) e chi acquista i treni (Regione Veneto). «Si parla in questi giorni dell’autonomia differenziata e lo slogan prima gli italiani si trasforma in prima i veneti». «Bene, per ora migliaia di cittadini veneti e i ferrovieri veneti rischiano giornalmente violente aggressioni e di finire all’ospedale semplicemente per recarsi a scuola o al lavoro servendosi di un mezzo pubblico. Dobbiamo cambiare questa situazione con forti azioni di discontinuità: non è possibile abituarsi a certe notizie». Il testo diffuso dal sindacato elenca ancora: «Viaggiatori feriti, lavoratori delle Ferrovie aggrediti e sotto shock… ma il treno deve ripartire, come nulla fosse accaduto, e arrivare a destinazione. Così non va». Per questo motivo il sindacato Fit Cisl non si accontenta della solidarietà di circostanza e chiede passi concreti. «Regione Veneto e Trenitalia devono assumersi le proprie responsabilità: la Regione deve investire obbligatoriamente sulla sicurezza sui treni per proteggere i suoi cittadini pendolari e altrettanto deve fare Trenitalia per far sì che i ferrovieri non rischino l’incolumità personale (fisica e morale) sul posto di lavoro», continua la nota diffusa dal sindacato. «Chiederemo unitariamente un urgente incontro alle parti e qualora non ci fossero risposte e azioni concrete, non escludiamo anche pesanti azioni di protesta che interrompano il colpevole silenzio su una situazione sempre più grave», conclude il segretario generale Fit Cisl Claudio Capozucca. •

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