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Tangenziale alla Statale 12
Sboarina incontra i tre sindaci

I sindaci Eddi Tosi, Federico Sboarina, Antonello Panuccio e Sara Moretto
I sindaci Eddi Tosi, Federico Sboarina, Antonello Panuccio e Sara Moretto
I sindaci Eddi Tosi, Federico Sboarina, Antonello Panuccio e Sara Moretto
I sindaci Eddi Tosi, Federico Sboarina, Antonello Panuccio e Sara Moretto

Statale 12: la variante che dovrebbe portare il traffico pesante ad di fuori dei centri abitati torna in primo piano. Questa settimana, infatti, i sindaci di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio, Buttapietra, Sara Moretto, e Vigasio, Eddi Tosi, hanno incontrato il primo cittadino di Verona Federico Sboarina, ottenendo rassicurazioni in merito alla ripresa del percorso che dovrebbe portare al progetto definitivo del nuovo tragitto dell’arteria, che era stato interrotto qualche mese fa a causa dalle elezioni amministrative di Verona. Le quali avevano provocato l’ennesimo stop per quanto riguarda l’approvazione di un’opera che è fortemente voluta dagli abitanti, che hanno dato vita a due comitati e promosso decine di manifestazioni, ma che, nonostante se ne parli da più di vent’anni, continua a rimanere solo un’ipotesi. «È urgente avere la versione definitiva del tracciato», ribadiscono ora, in una nota condivisa, i primi cittadini di Castel d’Azzano, Buttapietra e Vigasio. I quali aggiungono: «Con Verona è stato instaurato un confronto positivo sulle criticità viabilistiche della periferia Sud della città». Situazioni che, secondo i Comuni periferici, sono peggiorate anche a seguito dell’apertura dei nuovi svincoli di Verona Sud e delle grandi aree commerciali e logistiche di Borgo Roma e Zai, che hanno saturato anche le viabilità nei centri abitati di Cadidavid, Sacra Famiglia, Buttapietra e Castel d’Azzano.

«Il sindaco Sboarina e l’assessore Luca Zanotto, pur essendo in carica solo da pochi mesi, hanno dimostrato di conoscere bene la situazione della viabilità della zona», continuano i tre sindaci. D’altronde, i problemi dell’area sarebbero confermati anche da un piano ricognitivo commissionato dalla nuova giunta veronese che analizza gli effetti dei nuovi insediamenti commerciali in città. Nella sola Verona Sud sono previste strutture di vendita per una superficie totale di 400mila metri quadrati, quasi il triplo di quelle autorizzate nel resto della provincia, che copriranno in tutto 144mila metri quadrati, con un piano del traffico che prevede 176mila veicoli al giorno in movimento nell’area.

«Così tante auto che, se messe in fila, formerebbero una coda lunga da Verona a Napoli e che viaggeranno soprattutto nei nostri territori», dicono i primi cittadini.

Prima di affermare che il loro collega della città ha annunciato di voler proseguire speditamente per quanto riguarda la definizione del tracciato. Cosa che avverrà non appena concluso lo studio ricognitorio sulle aree commerciali della città.

Il pronunciamento di Verona è l’unico mancante, visto che gli altri Comuni interessati hanno già approvato quanto di loro competenza tra il 2014 e 2015, e, d’altro canto, la fase finale della progettazione è già finanziata dalla Regione per 1.200.000 euro.

Al termine di un lungo iter che aveva visto l’elaborazione di ipotesi diverse, per una delle quali era addirittura già in fase di avvio la valutazione di impatto ambientale, si era arrivati qualche mese fa alla definizione di un percorso lungo 13 chilometri, la cui realizzazione, che compete all’Anas, dovrebbe comportare una spesa di 135 milioni. Esso parte da Verona, all’altezza della Rizza e poi, affiancandosi alla ferrovia, interessa i comuni di Castel d’Azzano, Vigasio, Buttapietra e Isola della Scala, dove si ricollega alla Statale 12 attuale. Nell’attesa che arrivi il si definitivo anche del Comune di Verona, oltre che dell’autostrada Brescia-Padova per quanto riguarda le vie di accesso allo svincolo di Verona Sud, i rappresentanti di Palazzo Barbieri hanno intanto confermato l’adesione della città all’ordinanza ambientale congiunta proposta dai Comuni della cintura Sud della città. Un provvedimento che è in scadenza il prossimo mese e che è finalizzato a limitare l’accesso ai centri abitati dei mezzi pesanti non Euro 6 o non diretti alle aziende del territorio, possibilmente aumentando i controlli in località Sacra Famiglia e Cadidavid. «Una misura», concludono Panuccio, Moretto e Tosi, «che, come verificato dall’Arpav, ha portato dei risultati positivi sia nel 2015 che nel 2016».

Luca Fiorin

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