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Stop alla variante della statale
«I candidati ora s’impegnino»

Manifestanti sulla Statale 12 a Buttapietra FOTO PECORA
Manifestanti sulla Statale 12 a Buttapietra FOTO PECORA
Manifestanti sulla Statale 12 a Buttapietra FOTO PECORA
Manifestanti sulla Statale 12 a Buttapietra FOTO PECORA

La variante alla Statale 12 si incaglia un’altra volta, ma ora i sindaci di Buttapietra, Castel d’Azzano e Vigasio, che continuano a veder dipendere dalle scelte di Verona la speranza di distogliere i grandi flussi di traffico dal loro territorio, hanno deciso di giocare d’anticipo. Infatti, stanno lavorando assieme al comitato di cittadini che si batte per la variante, con lo scopo di realizzare un incontro pubblico con i candidati a sindaco della città. Il loro obiettivo è quello di sapere da subito cosa pensano di fare i futuri amministratori in merito a quello che ad oggi è un progetto irrealizzabile.

Nei giorni scorsi la Provincia ha archiviato la procedura di verifica dell’assoggettamento a Valutazione di impatto ambientale della variante. Un’iniziativa che ha di fatto resa ufficiale la situazione di stasi del progetto.

«Il percorso di approvazione si è ancora una volta arenato, per cui ora bisognerà riprendere in mano la questione ancora una volta», conferma il primo cittadino di Buttapietra, Sara Moretto. «E pensare che sembrava che ormai mancasse davvero poco», aggiunge. Non più di un mese fa, da più parti era stato assicurato che era stato raggiunto un accordo generale su quei 13 chilometri di nuova arteria che dovrebbe portare il passaggio di camion ed auto fuori dai centri abitati sia dei quartieri cittadini di Verona Sud che dei Comuni vicini. Secondo quanto si spiegava allora, il tragitto della nuova statale 12, nel suo tratto cittadino, dovrebbe prendere avvio alla Rizza, all’altezza del collegamento con la tangenziale Sud, dove è prevista la realizzazione di un congiungimento con lo svincolo di via Morgagni. Da quel punto, poi, l’arteria viaggerebbe a fianco della ferrovia, con due sottopassi, sia della viabilità ordinaria che dello svincolo di via Vigasio, e collegamenti all’autostrada, prima di correre, sempre a lato dei binari, attraversando i territori comunali di Castel d’Azzano, Vigasio, Buttapietra ed Isola della Scala, dove si ricongiungerebbe al vecchio tracciato. C’erano i soldi per la progettazione preliminare e definitiva, 250mila euro stanziati dalla Regione a favore di Veneto strade, e, a quanto si diceva, mancava solo il via libera del ministero dei Trasporti.

Ora, dopo che già in passato erano stati bocciati due tracciati, che il Comune di Verona aveva fermato tutto per rivedere il progetto allo scopo di garantire un collegamento con i nuovi insediamenti commerciali di Verona Sud e che era anche emersa una diversità di vedute con l’Autostrada A4, siamo tornati pressoché da capo.

Secondo l’assessore all’Urbanistica di Verona Gian Arnaldo Caleffi la colpa non è della sua amministrazione. «Noi abbiamo prodotto il progetto che risolveva i problemi di innesto sulla complanare, riducendo impatto ambientale e costi dell’opera, trovato un finanziamento da parte di Ikea (si parlava di 14 milioni, ndr), e concordato il tragitto con Castel d’Azzano, ma Anas, che gestisce il procedimento, non ha trasmesso i pareri alla Commissione Via», ha spiegato in questi giorni Caleffi. «Le indecisioni di Verona hanno tenuta ferma la variante per due anni, ed ora bisognerà attendere l’insediamento della nuova amministrazione cittadina per capire se e come riprendere le fila del discorso», afferma invece il sindaco di Castel d’Azzano Antonello Panuccio. Il quale lamenta il fatto che, a causa dell’apertura degli svincoli a servizio del centro commerciale Adigeo e di Bricoman, a Castel d’Azzano il passaggio dei camion sia tornato ai livelli di prima che le amministrazione dell’area, Verona inclusa, decidessero insieme di vietarne il transito.

«La situazione è nuovamente difficile, e noi non possiamo fare controlli più di due giorni la settimana per mancanza di risorse», spiega il primo cittadino. Il quale, assieme ai colleghi di Buttapietra e Vigasio, ora spera di mettere alle strette prima ancora del voto i nuovi amministratori di Verona. In fondo è meglio una promessa durante alla campagna elettorale che nulla.

Luca Fiorin

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