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Scuolabus con sentenza Si deve cambiare gestore

Bambini salgono su uno scuolabus all’uscita dalla scuola. In tre Comuni cambierà presto il gestore del servizio FOTO DIENNE
Bambini salgono su uno scuolabus all’uscita dalla scuola. In tre Comuni cambierà presto il gestore del servizio FOTO DIENNE
Bambini salgono su uno scuolabus all’uscita dalla scuola. In tre Comuni cambierà presto il gestore del servizio FOTO DIENNE
Bambini salgono su uno scuolabus all’uscita dalla scuola. In tre Comuni cambierà presto il gestore del servizio FOTO DIENNE

Il cambio di gestione ad anno scolastico iniziato non è più un’ipotesi, ma un passaggio imminente. Ora gli scuolabus in servizio a Valeggio, Sona e Sommacampagna, forniti dal raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti) costituito dall’azienda mantovana Apam e Sol.Co Trasporti, devono fare retromarcia e lasciare il posto ai mezzi forniti dal Consorzio Eurobus Verona con Autoservizi Pasqualini. A stabilirlo la sentenza del Consiglio di Stato, pronunciata il 6 settembre e pubblicata sabato scorso. La decisione pone fine ad una vicenda che ha impegnato per oltre un anno le due Rti, concorrenti nella gara per il trasporto scolastico, bandita dalla centrale unica di committenza (Cuc), Custoza Garda Tione, con capofila il Comune di Valeggio. L'appalto, che prevedeva l'assegnazione del servizio per tre anni, per un importo complessivo di due milioni e 300mila euro circa, con possibilità di proroga per un identico periodo, andò nell’estate dell’anno scorso al raggruppamento costituito dall'azienda di trasporti mantovana Apam e Sol.Co Trasporti. La procedura competitiva comprendeva anche la copertura del trasporto scolastico per il Comune di Castelnuovo del Garda, ma solo da inizio 2019. L’esito fu contestato dal terzo soggetto classificato, Consorzio Eurobus Verona con Autoservizi Pasqualini, che impugnò la decisione davanti al Tar Veneto. Il tribunale regionale amministrativo ha riconosciuto le ragioni del ricorrente lo scorso aprile. Ma il raggruppamento aggiudicatario non si è dato per vinto e si è appellato al Consiglio di Stato, tentando di mantenere l’appalto, per soddisfare il quale aveva provveduto ad acquistare oltre una ventina di bus nuovi. L’iniziativa non ha avuto successo. L’organo di appello della giustizia amministrativa ha rigettato il ricorso e confermato il giudizio del Tar. A questo punto Consorzio Eurobus Verona con Autoservizi Pasqualini ha la strada spianata e occorrerà quindi impostare ad anno scolastico iniziato il passaggio di mano tra Rti. «Il cambio di gestione è alle porte. La centrale di committenza ci chiesto la documentazione, da fornire in una decina di giorni, attestante l’immediata disponibilità dei bus», spiega Aldo Zantedeschi, presidente di Eurobus, consorzio che gestisce 400 mezzi, metà dei quali scuolabus, guidati da 250 autisti. «Ci accorderemo poi sulla data di inizio del servizio», aggiunge. L’aggiudicazione al raggruppamento Apam -Sol.Co di poco più di un anno fa ha comportato la cessazione di alcune attività locali. «Alcuni artigiani che da tempo si occupavano del trasporto degli scolari hanno dovuto chiudere e cercare una nuova collocazione come autisti in imprese altrui. Si tratta di aziende basate nei Comuni interessati al rinnovo. Non è stato facile perdere il lavoro sotto casa», racconta. Si riuscirà a partire nel giro di qualche giorno con poco tempo davanti per organizzarsi senza disagi per l’utenza? «È da aprile, quando il Tar si è pronunciato, che ci prepariamo a subentrare», rassicura. Il raggruppamento veronese ha davanti a sé tre anni di affidamento a decorrere dalla data di entrata in servizio, eventualmente prorogabili. Il periodo in cui il trasporto è stato svolto dal raggruppamento concorrente non si conta. •

Valeria Zanetti

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