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Savina, Plinio e gli altri
Sopravvissuti alle bombe

Una delle sopravvissute, Savina Murari, oggi ottantenne. Venne salvata dal padre che morì poco dopo
Una delle sopravvissute, Savina Murari, oggi ottantenne. Venne salvata dal padre che morì poco dopo
Una delle sopravvissute, Savina Murari, oggi ottantenne. Venne salvata dal padre che morì poco dopo
Una delle sopravvissute, Savina Murari, oggi ottantenne. Venne salvata dal padre che morì poco dopo

È dedicata al ricordo del bombardamento del 28 gennaio 1944, l’appuntamento di questa sera alle 21, organizzato dall’assessorato alla Cultura e dalla biblioteca all’auditorium di Santa Maria Maddalena. Parteciperanno alcuni sopravvissuti che, con i loro racconti, tengono viva la memoria di quella tragica sera in cui «una squadriglia di bombardieri alleati, dopo un’incursione sugli scali ferroviari di Verona Porta nuova e Santa Lucia, si diresse verso lo scalo di Isola della Scala per bombardare un convoglio tedesco carico di armamenti e ‘per errore’ colpì anche il centro abitato». Bombe e spezzoni incendiari caddero tra via De Gasperi, via Roma e la zona circostante l’ospedale, ridussero le case ad ammassi di macerie, come documentano le foto dell’epoca. Colpirono il municipio, dove andò bruciato l’archivio comunale, lesionarono la chiesa di Santa Maria Maddalena, e lasciarono tra la popolazione civile morti, feriti, mutilati, invalidi, superstiti senza tetto e orfani.

Una sopravvissuta è Savina Murari, oggi ottantenne, che si trovò sotto le bombe in via De Gasperi e fu salvata dal papà che la protesse con il suo corpo e che morì pochi giorni dopo. La sua vicenda è stata raccontata lo scorso anno sulle pagine de L’Arena, e ora Murari ne ha fatto una piccola pubblicazione.

Anche quella di Albertino Giordani è storia nota: era un neonato di dieci giorni quando la sera del bombardamento la sua famiglia, che abitava a San Gabriele, scappò correndo attraverso i campi per raggiungere un rifugio. Il nonno Ottorino che lo teneva sotto un braccio avvolto da coperte e sotto l’altro teneva la gemellina Albertina, si accorse solo quando arrivarono al rifugio di averlo perso. Tornò indietro e lo ritrovò salvo in un fossato senz'acqua. Plinio Lugo, che aveva 13 anni, quella sera perse la mamma e il fratellino di 11 anni che morì tra le sue braccia; lui si salvò perché fu sbattuto contro un muro che rimase in piedi. La serata avrà come relatori Gracco Spaziani e Federico Giordani, letture di Maurizio Garavaso e accompagnamento musicale di Antonio Maroccolo e The Moonlight trio. Saranno inoltre proiettate immagini di manifesti d’epoca e foto del bombardamento. Il Comune e le associazioni combattentistiche celebreranno l’anniversario del bombardamento con una cerimonia domenica, con ritrovo alle 9,30 in piazza Martiri della Libertà.

Mariella Falduto

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