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Questione Siberie «Comune fermo
sulla discarica»

Sala consiliare gremita lunedì sera a Sommacampagna. Al centro del dibattito, ancora una volta, la discarica comunale Siberie di Caselle che emanerebbe odori insopportabili per gli abitanti della frazione e anche per quelli del vicino Comune di Sona.

La seduta è stata chiesta dai cinque consiglieri di minoranza Luisa Galeoto (Cinque Stelle), Albertina Bighelli (Lega Nord), Fabiano Gozzo e Walter Giacopuzzi (Insieme per Sommacampagna) e Augusto Pietropoli (Centro Destra), ma tra il pubblico c’erano molte persone del comitato Per Caselle che ha da tempo lanciato un appello per porre fine ai disagi e che ora sta redigendo una mappatura degli odori: si chiede ai cittadini di compilare un modulo su cui vengono trascritti luogo, orario e tipologia di odore avvertito. Ogni 15 giorni i questionari vengono raccolti in alcuni negozi di Caselle e inoltrati alla Regione, alla Provincia, e ad Asl, Arpav, Comune, Hera Spa (che gestisce il sito di stoccaggio) e Procura della Repubblica al Tribunale di Verona.

Due i motivi di soddisfazione per il comitato: «Lunedì c’erano molte persone e finalmente si è ammesso che gli odori vengono dalla discarica», spiega il portavoce Daniele Poiani, «di contro rileviamo però che il Comune si è mosso lentamente per trovare soluzioni al problema nell’immediato». Quest’ultima nota è quella che sollevano anche i consiglieri di minoranza. Luisa Galeoto, del Movimento 5 Stelle, si è detta delusa dall’operato del consiglio comunale: «L’amministrazione si muove in una direzione che non è risolutiva nell’immediato. Avevamo chiesto azioni subito e controlli maggiori, ma finora non ho visto novità sostanziali. È tutto «in corso di», perchè dati e risoluzioni ancora mancano».

Respinge le accuse invece l’assessore all’Ecologia Fabrizio Bertolaso. «I consiglieri di minoranza ci accusano di perdere tempo a indagare sulle cause degli odori quando proprio loro hanno proposto una mozione al consiglio a novembre per darci mandato di effettuare indagini su questo» afferma Bertolaso, «usano politicamente un problema reale sul quale stiamo lavorando, ma che non è certo di facile soluzione: la società ha contratti in mano e conferisce nel sito materiale conforme alle autorizzazioni posssedute».

Bertolaso sottolinea come già nel 2015 aveva riconosciuto che il problema degli odori era riconducibile proprio alla discarica. «Stiamo trattando con la società chiedendo di conferire rifiuti meno odorosi. Abbiamo effettuato verifiche sulle coperture e sugli ingressi in discarica». Nel frattempo però l’impianto per la captazione del biogas ha proseguito il suo percorso: «Il progetto è in fase avanzata. A marzo inizierà l’attività in via sperimentale. Questa fase si chiuderà ad aprile e successivamente a maggio il sistema entrerà a regime. Quanto alle possibilità di andare per vie legali», conclude l’assessore all’Ecologia riferendosi agli annunci di esposti ventilati da parte dei cittadini, «sono strade molto lunghe e spesso si finisce l’iter giudiziario quando le discariche hanno già terminato la loro attività». M.V.A.

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