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Picchiati in casa e rapinati di 40 euro

Antonietta e Giovanni Compri nella loro casa in cui sono stati aggrediti e rapinati FOTO DIENNELa casa dei due fratelli sulla Provinciale Est
Antonietta e Giovanni Compri nella loro casa in cui sono stati aggrediti e rapinati FOTO DIENNELa casa dei due fratelli sulla Provinciale Est
Antonietta e Giovanni Compri nella loro casa in cui sono stati aggrediti e rapinati FOTO DIENNELa casa dei due fratelli sulla Provinciale Est
Antonietta e Giovanni Compri nella loro casa in cui sono stati aggrediti e rapinati FOTO DIENNELa casa dei due fratelli sulla Provinciale Est

Picchiati e rapinati in casa per un bottino di soli quaranta euro. Questa è la sorte che è toccata a due fratelli ultrasessantenni di Buttapietra, che sei giorni fa hanno vissuto un’esperienza che ancora adesso è per loro fonte di paura e rabbia.

Gli aggrediti da due malviventi sono Antonietta Compri, pensionata sessantaseienne che ha sempre lavorato in campagna, e il fratello Giovanni, che di anni ne ha sessantadue e ancora conduce l’azienda agricola di famiglia. Antonietta e Giovanni Compri abitano al numero civico 62 di via Provinciale Est, la strada che da Buttapietra va verso Raldon, in una corte di campagna che è lontana almeno centocinquanta metri dalle abitazioni vicine. Una situazione di parziale isolamento che ha consentito ai rapinatori di agire indisturbati.

«Erano circa le 22 e 30 di domenica scorsa quando sono stato svegliato dalle urla di mia sorella», racconta Giovanni Compri, che ha la camera da letto al primo piano. «Mi sono alzato, sono sceso al piano terra e, una volta entrato nella stanza di mia sorella, sono stato aggredito senza nemmeno avere il tempo di dire nulla», continua l’agricoltore. Antonietta aveva gridato perché, all’improvviso, aveva visto davanti a sé due persone incappucciate, le quali erano entrate scavalcando il davanzale della finestra che aveva lasciata aperta a causa del caldo. «I due uomini non mi hanno nemmeno dato il tempo di rendermi conto di quello che stava accadendo, visto che mi hanno immediatamente gettato per terra, iniziando a picchiarmi», spiega Giovanni.

Quella che è andata in scena in via Provinciale Est, insomma, è stata una scena come nel film Arancia meccanica del 1971, nel quale Stanley Kubrik offriva un’analisi davvero inquietante della violenza. Nonostante non avesse nemmeno accennato ad una reazione-né fisica né, men che meno, verbale-Giovanni Compri è stato preso a calci e colpito ripetutamente con un attrezzo da lavoro in metallo, una tenaglia. Un’azione rapida e brutale, accompagnata da un’unica intimazione verbale: «Dammi i soldi».

«Io non saprei dire se quei due delinquenti fossero italiani e stranieri, perché non hanno detto nient’altro, ma comunque si trattava di uomini robusti con un’età che, a giudicare dal fisico, poteva essere di una trentina d’anni».

Dopo aver picchiato l’uomo e minacciato la sorella mettendole una mano sul volto, i rapinatori, avendo evidentemente realizzato che non avrebbero potuto sperare in un bottino migliore. Hanno preso alcune borsette che si trovavano nella stanza di Antonietta e sono scappati. Le borsette sono state poi ritrovate a qualche centinaio di metri dall’abitazione dei fratelli Compri, senza i pochi soldi, quaranta euro in tutto, che contenevano.

Intanto, in seguito ad una chiamata al 113 fatta dagli stessi aggrediti, in via Provinciale Est sono arrivati i carabinieri, i quali hanno a loro volta fatto arrivare un’ambulanza. Giovanni mostrava delle ferite ad una gamba, che erano state inferte con la tenaglia, da medicare. «Subito mi pareva di non avere altro, ma lunedì mattina sono andato al pronto soccorso perché avevo male ad una spalla», dice. «Fortunatamente non mi hanno trovato nulla di rotto; adesso, però, quando arriva sera sia io che mia sorella abbiamo il timore che possa capitarci un’altra brutta avventura ed io provo rabbia al pensiero che, come mi hanno detto i carabinieri, se avessi reagito avrei potuto affrontare dei problemi», rimarca Compri. Il quale, peraltro, ricorda di essere rimasto vittima di un’aggressione simile una quarantina d’anni fa.

Intanto il consigliere comunale Renzo Giacopuzzi, che è anche segretario della Lega, lancia un appello affinché ci sia un maggiore controllo del territorio e preannuncia per questo prossime iniziative. Aggressioni a scopo di rapina ad anziani erano avvenute, nelle scorse settimane, anche a Vigasio ed in alcuni Comuni della Bassa.

Luca Fiorin

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