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Piano Peep, la Giunta delibera
e tenta di chiudere le cause

Una veduta del centro di Buttapietra: anche il parroco aveva tentato una mediazione
Una veduta del centro di Buttapietra: anche il parroco aveva tentato una mediazione
Una veduta del centro di Buttapietra: anche il parroco aveva tentato una mediazione
Una veduta del centro di Buttapietra: anche il parroco aveva tentato una mediazione

La questione della lottizzazione comunale Peep Nord potrebbe riaprirsi. Dopo più di 18 anni di battaglie legali, in questi giorni la Giunta comunale ha adottato una delibera con cui si impegna a portare avanti un’ipotesi di accordo extragiudiziale già formulata nell’aprile del 2016 davanti al giudice di una delle quattro cause ancora in atto relative al piano di edilizia popolare. La giunta precisa però che l’orientamento del Comune alla soluzione bonaria di questa vicenda è subordinato al fatto che «nella definizione dell’intesa siano considerati i costi relativi alle opere di urbanizzazione a carico dell’ ente».

«Con questa delibera», spiega il sindaco Sara Moretto, «abbiamo voluto solo precisare la nostra posizione».

Quanto alla possibilità che l’accordo si realizzi, e ai tempi nei quali questo può avvenire, il primo cittadino preferisce non sbilanciarsi. «Al momento non è il caso di dire nulla», chiude. Quella del Peep è una vicenda tormentata. Su questo argomento non sono certo mancate le discussioni politiche, con reiterati attacchi alle maggioranze comunali di turno.

Il primo atto ufficiale riguardante il piano di edilizia popolare Nord, che doveva coprire un’area di circa 11 mila metri quadrati nel centro del capoluogo ed era stato pensato per offrire terreni a prezzi più bassi di quelli di mercato a chi intendeva costruirsi la casa, risale al 1992. Consisteva nel suo inserimento nel piano regolatore, che è entrato in vigore quattro anni dopo.

In breve tempo era emersa la posizione contraria dei coniugi Luciano Peroli e Renata Biondani, che sono proprietari di circa un quarto dei terreni, quelli necessari per poter realizzare la viabilità di accesso all’area residenziale.

Nel 2011 l’allora sindaco Gian Paolo Pighi, ora consigliere di opposizione, aveva diviso in due stralci il piano edilizio, prima che il Tar respingesse tre istanze contrarie a questo provvedimento dei privati, con una sentenza che stabiliva i tempi di attuazione del Peep. Intanto, Comune e proprietari avevano avviato una trattativa che era sfociata in una bozza di accordo, poi non rispettata, che è stata siglata in canonica con mediatore il parroco.

Al termine di questo laborioso periodo, è quindi arrivato l’insediamento dell’amministrazione Muraro. Un cambio che non ha certo impedito che il braccio di ferro continuasse. Da una parte il Comune ha avviato una revisione dei progetti e dall’altra i coniugi Peroli sono ricorsi al Consiglio di Stato, salvo poi ritirarsi un mese prima della sentenza. Sentenza che è stata emessa nel giugno del 2014 e che dava ragione al Comune. In seguito all’avvio su una sola parte dell’area dei lavori di realizzazione del piano da parte del Comune, i privati hanno quindi informato la controparte che ritenevano decaduto il Peep: era il dicembre del 2014. Hanno chiesto inoltre la retrocessione dei terreni, che comunque il Comune non aveva mai acquistato.

Questa situazione ha portato alle cause legali tuttora in atto. Potrebbero cessare in forza dell’ipotesi di accordo oggetto di questa nuova delibera di Giunta. Una proposta che è rimasta lettera morta per più di un anno e che nella sua prima formulazione prevedeva l’esclusione dal Peep dei terreni dei Peroli, la concessione a loro favore di un credito edilizio per duemila metri cubi e l’assunzione da parte del Comune dei costi delle opere di urbanizzazione. Costi che ora, precisa la Giunta, devono essere invece presi in considerazione in sede di trattativa.

Luca Fiorin

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