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Nuovo capitello intitolato
alla Madonna dell’incontro

Il capitello alla Madonna
Il capitello alla Madonna
Il capitello alla Madonna
Il capitello alla Madonna

Numerose sono in paese le testimonianze della religiosità popolare. Agli incroci, nelle piazzole, lungo le strade e sulle facciate delle case sono stati costruiti capitelli, cappelle votive, oratori, croci, edicole e nicchie con statue o immagini sacre. Molti sono dedicati alla Madonna, e poi a Gesù Bambino, sant’Espedito, sant’Antonio abate e da Padova, sant’Ulderico, san Giovanni Nepomuceno, sacro cuore di Gesù, santissima Trinità, san Francesco di Paola, santissimo Redentore, san Vincenzo Ferreri, san Rocco, san Procolo, san Nicola, sant’Ulderico, san Tommaso d’Aquino, san Pietro da Verona. È una tradizione che negli ultimi decenni si è allentata, ma mai tramontata. Anche in anni recenti hanno visto la luce nuovi capitelli votivi. L’ultimo nato è quello dedicato alla Santissima Vergine Maria, Madonna dell’incontro, ed è stato benedetto in dicembre. Edificato su proprietà comunale all’incrocio fra via Campagnole e via Vo’, è stato realizzato e donato alla comunità dalle famiglie Lucio Buzzi e Rita Prando, Gianfranco Buzzi e Loredana Poletti, Claudio Cordioli e Laura Montresor, proprietari della limitrofa area dove troverà sede il futuro museo della civiltà contadina.

Le opere murarie e la costruzione sono state eseguite gratuitamente da Silvano Gelio. Sulle pareti affrescate da Fides Sometti, sant’Isidoro, agricoltore e santo spagnolo del 1100, è rivolto in atto di devozione alla statua della Madonna. «L’idea della costruzione», spiega Lucio Buzzi, «è nata dalla presenza di uno spazio limitrofo al crocevia dove, storicamente, venivano edificati questi manufatti ma, soprattutto, per collegare, dal punto di vista culturale, il vecchio mondo contadino, che sarà rappresentato dal futuro museo, con la nostra cultura religiosa profondamente radicata in esso. Il nome Madonna dell’incontro deriva da un vecchio toponimo, quello dell’ex strada comunale che conduceva a Villafranca, ora in disuso, che determina il crocevia con via Campagnole e via Vo’ e che è segnata sulle vecchie mappe catastali come "strada comunale all’incontro"».GI.BO.

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