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Nuovi alberi alla Calfura Da piantare 450 arbusti

Le piantine di alberi messe a dimora lungo la Calfura FOTO PECORA
Le piantine di alberi messe a dimora lungo la Calfura FOTO PECORA
Le piantine di alberi messe a dimora lungo la Calfura FOTO PECORA
Le piantine di alberi messe a dimora lungo la Calfura FOTO PECORA

Nicolò Vincenzi Centinaia di nuovi alberi e arbusti per Povegliano. È iniziata giovedì scorso e durerà almeno fino a Natale la piantumazione di 450 esemplari fra pioppi, aceri, biancospini e altre specie locali lungo la fossa della Calfura. Dopo la messa in sicurezza del ciglio della strada provinciale che congiunge il paese con la frazione di Madonna dell’Uva secca con un profilo in terra battuta; la costruzione di una banchina lungo il corso d’acqua; la messa a dimora di questi giorni degli alberi segna un altro passaggio importante riguardo quella riqualificazione più volte ripetuta dal sindaco Lucio Buzzi. All’appello manca ancora il guard rail, sulla curva, proprio in prossimità della testa della risorgiva. «Quello è di competenza provinciale, dobbiamo aspettare ancora un po’», ha detto l’assessore all’ambiente Pietro Guadagnini. Nel tratto verde che costeggia la strada dunque sono stati posizionati gli arbusti, che creeranno una siepe lungo la risorgiva, e alberi ad alto fusto che garantiranno, una volta cresciuti, una lunga zona d’ombra. Il lavoro, condotto dal Consorzio di bonifica veronese, è stato eseguito con il sistema anti ghiaccio e anti radicamento delle erbe infestanti. «Lo stesso Consorzio», ha sottolineato l’assessore, «si è impegnato a garantire il mantenimento della zona, per almeno un paio di anni, fino al radicamento delle piante». Guadagnini ha poi chiarito che l’opera è stata proposta dal Consorzio, ma valutata dall’amministrazione comunale che ha controllato l’evolversi dei lavori. Inoltre, si è avvalsa della consulenza di alcuni esponenti locali del Wwf. L’area era stata disboscata lo scorso marzo e aveva creato polemiche e malumori. Lorenzo Albi, ex presidente di Legambiente, aveva specificato che dopo un’operazione come quella attuata alla Calfura sarebbero serviti almeno altri 20 anni per ricreare un «ambiente minimamente vivibile». «Portiamo a compimento la riqualificazione che avevamo promesso. Al di là di ogni questione o discussione, corretta e costruttiva, crediamo di aver fatto il giusto percorso in quella zona. Per vedere i risultati però bisognerà attendere», ha ribadito l’assessore. Due erano stati i punti evidenziati. Il sindaco a più riprese aveva ripetuto la necessità di rivedere la pericolosità di alcuni alberi, i cui rami avrebbero potuto creare gravi problemi alla viabilità e alla circolazione delle auto. Poi c’era la questione rifiuti. Già durante i lavori di disboscamento Guadagnini aveva sottolineato la presenza di copertoni, plastica, bottiglie, lattine, sacchetti dell’immondizia e vetri: «Abbiamo portato via metri cubi di spazzatura. Anche questo significa riqualificare», ha ripetuto. •

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