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Nonna Zaira e il suo uncinetto
Ha fatto anche l’Ultima cena

Zaira Lollato con alcune delle sue opere ricamate FOTO PECORA
Zaira Lollato con alcune delle sue opere ricamate FOTO PECORA
Zaira Lollato con alcune delle sue opere ricamate FOTO PECORA
Zaira Lollato con alcune delle sue opere ricamate FOTO PECORA

Realizza ritratti di personaggi religiosi e grandi riproduzioni di quadri famosi tutti all’uncinetto, e così è riuscita a trasformare quella che era una grande passione in un elisir di lunga vita. Zaira Lollato, ottantenne pensionata che vive a Buttapietra da tanto tempo, dopo essersi trasferita da Zevio, ha infatti un amore per il ricamo che è così forte che le permette di superare ogni ostacolo. Anche quelli che le si potrebbero parare davanti al manifestarsi degli acciacchi del tempo.

«Un paio d’anni fa avevo dovuto subire un ricovero in ospedale per un problema di salute ed il malessere che avevo iniziato a provare mi è passato proprio grazie al fatto che mio figlio mi ha chiesto di fargli un quadro all’uncinetto», racconta la signora Zaira. Quel quadro, si tratta di una riproduzione dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci lunga quasi due metri alla quale ha lavorato per un paio di mesi, ora lo tiene in casa, assieme ad una piccola parte delle sue opere. Ci sono ritratti di papa Francesco e Padre Pio, centrini, coperte e tende, oltre ad una serie di lavori dagli usi davvero più disparati. Lei, con l’uncinetto ed il filo, realizza infatti scarpine per i neonati a copri-vasetti e copri-bottiglie, portatovaglioli, portachiavi e qualsiasi altra cosa possa essere fatta utilizzando questi semplici strumenti.

«Spesso, guardandomi in giro, mi viene in mente quello che potrei fare e poi mi metto a lavorare trovando il modo con cui realizzarlo», racconta. Questa tecnica non vale comunque per tutte le sue realizzazioni. «Per alcune, come è avvenuto per l’Ultima cena, che è fatta con 347 giri di punti di cui ognuno viene completato in un’ora circa, ho usato, adattandolo, un modello che avevo visto in una delle riviste specializzate che spesso sfoglio», precisa. Sta di fatto, comunque, che a vedere quello che fa c’è da rimanere impressionati. D’altronde lei nel suo lavoro all’uncinetto mette una sapienza dalla lontana origine. «Ho iniziato a prendere confidenza con questo tipo di attività da piccola», racconta. «A casa mia eravamo in tre sorelle e nostra mamma ci ha fatto da maestra, tanto che io ho incominciato ad usare uncinetti, aghi e ferri già quando avevo cinque o sei anni, e poi non ho mai smesso».

Nonna Zaira, infatti, racconta di aver sempre portato con se aghi e fili anche quando usciva, per sfruttare gli eventuali tempi morti, di aver fatto anche maglioni e coperte di lana per tutti i suoi familiari e di aver realizzato lavori all’uncinetto per amiche e vicine. Inevitabilmente, però, la cosa che le dà più soddisfazione è quella di fare cose che poi regala a figli e nipoti. E non è tutto, visto che non ha mai spesso di provare a trasmettere quello che ha imparato in ben 75 anni di attività ad altri. «Ho tenuto lezioni e corsi in parrocchia, dove peraltro ho dato una mano a lungo, ed ancora adesso insegno quello che so a chi me lo domanda», spiega. D’altronde, per chi vuole imparare a lavorare all’uncinetto, una maestra come lei è sicuramente una miniera d’oro.

Luca Fiorin

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