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Muore a 7 mesi per una patologia congenita

Il Polo Confortini dell’ospedale di Borgo Trento
Il Polo Confortini dell’ospedale di Borgo Trento
Il Polo Confortini dell’ospedale di Borgo Trento
Il Polo Confortini dell’ospedale di Borgo Trento

Il suo nome è l'ultimo sulla cassetta della posta, al civico 55, della casa grigia in fondo a una corticella di via Nino Bixio. È scritto dopo quello dei nonni Giovanni e Luciana, del papà Marco e della mamma Alina. Leonardo Zorzi era l'ultimo arrivato in famiglia. Sette mesi fa aveva portato uno squarcio di gioia in quella casa. Uno squarcio di luce che solo i bambini sanno portare appena vengono al mondo, coccolati dai genitori e dai nonni. Ma il suo piccolo cuore ha cessato di battere martedì all'ospedale di Borgo Trento dove era ricoverato da tempo per una patologia congenita, una malattia rara, di quelle che hanno nomi difficili da memorizzare, che era nata con lui sette mesi fa e che se l'è portato via. La notizia ha calato un velo gelido su tutta Villafranca ieri mattina, quando la città, già pietrificata dalle temperature che in questi giorni sono scese sotto lo zero, si è svegliata sotto una cappa di cielo grigio e con l'epigrafe esposta del piccolo Leonardo. Il necrologio, letto da tutti ieri, giorno di mercato, ha turbato molto la città, lasciando sgomente le neo mamme, i papà, i nonni e chiunque sappia quanta gioia porti una nuova vita in famiglia e quanto sia il dolore che genera anche solo il pensiero di poter perdere quel raggio di luce. Un mesto via vai dalla casa di via Bixio, discreto e riservato, descrive il pudore e il silenzio nel quale la famiglia si è rinchiusa, attorno al lettino dove è stato adagiato Leonardo in una stanza al pianterreno. Qui Alina e Marco, i genitori poco più che trentenni, chini sul loro bambino, vogliono stare in silenzio, lo vegliano, dietro una barriera di riserbo, in attesa del funerale che sarà celebrato oggi alle 15 in duomo. Non vogliono lasciarlo solo neppure per un istante, al punto che ieri sera il rosario, anziché nella chiesa parrocchiale, è stato recitato nella loro abitazione. Non hanno voglia di parlare, né di continuare a ripercorrere quelle lunghe tappe degli ultimi mesi trascorsi in ospedale: «Piangono soltanto, di continuo», ha spiegato ieri mattina il nonno del piccolo, Giovanni, ex postino in pensione, con gli occhi velati dal lutto, anch'egli provato da quel dolore che ha accompagnato tutti per settimane. Leonardo aveva una patologia congenita. Nei primi due mesi sembrava un bel bambino, sano e vivace, poi la malattia ha iniziato a manifestarsi portandolo a un primo ricovero l'estate scorsa all'ospedale Magalini di Villafranca. Da lì era passato alla struttura di Borgo Trento dove tutti si sono prodigati per salvare quell'esile vita. LA MALATTIA si è rivelata subito dura e determinata, pur lasciando ogni tanto qualche spiraglio che il piccolo potesse farcela. Finché il male ha avuto il sopravvento, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale, concedendo ai genitori il tempo di impartirgli il battesimo sabato e di dargli le ultime carezze. Ieri mattina ha fatto loro visita il parroco del duomo don Daniele Cottini, portando una parola di conforto alla coppia straziata dal dolore: «Sono affranti, demoliti, come possono essere due genitori che perdono un figlio», spiega. Il corteo funebre oggi partirà dalla casa di via Bixio, 55, alle 14.50, per giungere in duomo. •

Maria Vittoria Adami

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