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STUDENTI COMPARSE

Mozzecane come set
Ciak, si gira
un corto sui bulli

I due giovanissimi attori davanti alla macchina da presa durante il ciak nella via principale di MozzecaneIl regista Alberto Moroni con il sindaco Tomas Piccinini FOTO PECORA
I due giovanissimi attori davanti alla macchina da presa durante il ciak nella via principale di MozzecaneIl regista Alberto Moroni con il sindaco Tomas Piccinini FOTO PECORA
Mozzecane diventa un set (Pecora)

Il municipio, la via principale, la piazza davanti alla chiesa, il parco giochi, la scuola media. Sono le location di Mozzecane, trasformate in set per la realizzazione di un cortometraggio contro il bullismo, firmato dal regista Alberto Moroni. Il primo ciack mercoledì in municipio, l’altro ieri si è girato in mattinata in via Bon Brenzoni e nel pomeriggio alle scuole medie con una trentina di ragazzini del paese che hanno fatto da comparsa. Ieri, l’ultima giornata di riprese. Tutto per condensare in 15-20 minuti di pellicola un messaggio chiaro diretto ai teenager.

Il progetto è di Garda Produzioni di Desenzano, che ha già lavorato a film e spot di contenuto sociale ed ora si misura con il corto contro la piaga dilagante nelle scuole italiane e non solo. La short story sarà infatti proposta alle mostre internazionali del cinema di Los Angeles, Berlino, Roma, Venezia e al ministero della Pubblica istruzione per la distribuzione a livello nazionale, soprattutto in contesti educativi e ad un pubblico di giovanissimi, che saranno i genitori del futuro. «Abbiamo scelto Mozzecane per due motivi. Il primo è che cercavamo una location che avesse le caratteristiche del paese di metà anni ’90. Un contesto ancora piuttosto rurale, circondato dalla campagna, con un piccolo centro. Il secondo è che questo è uno dei pochi Comuni che, nonostante la crisi, ha investito sulle politiche scolastiche e sociali», racconta Giuseppe Forte, villafranchese, sceneggiatore, attore e coproduttore del lavoro. «In paese non abbiamo mai registrato casi di bullismo», interviene il sindaco, Tomas Piccinini. «Siamo molto soddisfatti che la produzione abbia scelto il nostro territorio per sviluppare questo tema. Anche le famiglie hanno reagito positivamente. La discussione sull’argomento è entrata nelle case. Molte mamme si sono rivolte a me chiedendo che anche i loro figli potessero fare le comparse nel corto. Non era possibile accontentare tutti: servivano una trentina di ragazzi e alle medie gli studenti sono circa 300».

La storia, intitolata Solo...strana la vita è giocata sul flash back: la vita fa rincontrare casualmente due adulti che nella loro infanzia erano stati rispettivamente la vittima ed il responsabile di un atto di bullismo. Il primo è diventato il molestatore della propria moglie, che esasperata lo denuncia. Il secondo è avvocato. Il primo in stato di fermo, in caserma, chiede di essere difeso da un legale; il secondo arriva per farsi carico del caso. Basta uno sguardo per far riaffiorare la catena dei ricordi. «Per raccontare questa storia ho chiesto anche la consulenza di una psicologa. Spesso si aiuta il ragazzo molestatore, che agisce per effetto di carenze in ambito familiare e sociale, ma occorre non scordarsi della vittima. Chi subisce atti di bullismo, infatti, può diventare un adulto violento», evidenzia Forte. Per le scene che raccontano dell’incontro tra accusato ed avvocato in caserma, il set è stato il municipio. «Abbiamo cercato di offrire tutto il supporto logistico possibile alla troupe: oltre agli attori hanno lavorato parrucchieri, truccatori e tecnici. In tutto una trentina di persone», aggiunge Piccinini. Tra questi anche i due giovanissimi attori, 11 e 12 anni, nei panni di vittima e bullo, formati dalla produzione e con precedenti esperienze nello spettacolo, che hanno girato sulle via principale di Mozzecane. Tra la gente del paese che incuriosita si fermava, chiedeva e assisteva ai ripetuti ciak.

Valeria Zanetti

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